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Governo, Ars e partiti nel caos

Raffaele Lombardo non molla e ribadisce: "Avanti così, non cambio squadra"

16 febbraio 2011

Governo, Assemblea regionale e partiti nel caos in Sicilia. Lo scontro tra maggioranza e opposizione a colpi di regolamento sulla riforma elettorale in vista delle comunali e le divergenze all’interno degli stessi schieramenti su come proseguire la legislatura, stanno infatti ingessando l’attività parlamentare e l’azione della giunta Lombardo. Il presidente della Regione siciliana dal canto suo difende il suo "governo tecnico", chiudendo le porte all’ipotesi di "rimpasti o ingressi politici", proposta caldeggiata da un pezzo del Pd e rilanciata dal segretario Giuseppe Lupo, che non gradisce il niet del governatore.
A far salire di colpo la temperatura politica è bastata la proposta di "governo di unità regionale" fatta dal presidente dell’Assemblea siciliana, Francesco Cascio, esponente di punta del Pdl, il cui nome circola, assieme ad altri, come futuro governatore dell’isola. Invece di unire è servita a spaccare.
Il primo "no", in concomitanza all’apertura fatta da Lombardo che ha apprezzato "lo spirito dell’iniziativa" di Cascio, è arrivato proprio dal coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Castiglione. "La proposta - dice Castiglione - è apolitica e non è censurabile: ma noi restiamo all’opposizione del governo Lombardo". Linea condivisa dal gruppo parlamentare del Pdl che, alla fine di una riunione, ha ribadito: "la coerenza con la posizione alternativa e di inflessibile opposizione fino a ora mantenuta nei confronti del governo Lombardo, inefficiente, contrario alla volontà popolare, trasformista e dannoso per la Sicilia". Cascio ha trovato invece un alleato nell’Udc, che pure sostiene il governo Lombardo. "Abbiamo bisogno di una condivisione più ampia di quella che viene dal perimetro della maggioranza", sostiene il senatore Gianpiero D’Alia, coordinatore del partito in Sicilia, secondo cui "l’isola sta attraversando una crisi politica, istituzionale e soprattutto finanziaria e rischia di fare la fine della Grecia".

Ma per Lombardo "questo governo non si tocca" e "non ce ne sarà uno nuovo". All’orizzonte, ha ribadito il governatore, "non c’è alcun rimpasto, né l’ingresso di politici nella giunta. C'è un governo di tecnici attorno al quale si possono ritrovare tutti". Parole che non sono piaciute al segretario del Pd, altrettanto schietto: "Consiglio al presidente Lombardo - ha replicato Lupo - di non escludere la possibilità di un nuovo governo: se quello tecnico in carica non sarà in grado di dare le risposte che servono alla Sicilia il Pd chiederà una verifica politica".
Intanto all’Ars è muro contro muro. Il nodo è la riforma elettorale per gli enti locali, indigesta a Pdl e Pid e caldeggiata da Pd, Mpa e Fli, mentre la posizione più morbida dell’Udc fa vacillare la maggioranza. Il risultato è la paralisi del parlamento e la sospensione dell’esame del ddl sulla semplificazione amministrativa, provvedimento del governo che, dopo il ddl sul commercio, vede sfumare anche questo testo. E domani il Pdl presenterà la mozione di sfiducia e di censura all’assessore alla Salute, l’ex pm Massimo Russo, a cui viene contestato il fallimento sulla riforma sanitaria. Ma Lombardo bolla l’iniziativa come "il segno di come il peggio della politica, e dell’affarismo che ci sta attorno, stia organizzando tutto quello che può pur di contrastare, dare addosso e cercare di scoraggiare, utilizzando i mezzi e gli uomini più impensabili, il lavoro fatto sulla Sanità". [ANSA]

- Quando i nodi vengono al pettine (Guidasicilia.it, 15/02/11)

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16 febbraio 2011
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