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Grandi numeri per il Palermo Pride 2012

Nuovo successo per il Pride Lgtb palermitano. Per alcuni solo "oscena ostentazione"

25 giugno 2012

40mila partecipanti al corteo Lgbt di chiusura; oltre 50 eventi (tra dibattiti, concerti, film e documentari, spettacoli teatrali, mostre, workshop) nella settimana del Pride Village a Villa Pantelleria in collaborazione con decine di artisti/e e associazioni e con la partecipazione di tante migliaia di palermitane/i; la quasi totalità della nuova Giunta comunale presente al Pride Lgbt, dal giorno della conferenza stampa a Palazzo Ziino presso l'assessorato alla Cultura fino al corteo del 23 giugno con lo striscione del Palermo Pride portato in giro per la città da 6 assessori.

Questi sono alcuni dei numeri che raccontano il grandissimo successo dell'edizione 2012 del Pride Lgbt palermitano. Ma i numeri non riescono a raccontare la vera straordinaria peculiarità di un Pride "unico" nella tradizione del nostro Paese: cioè quella di essere una festa di Libertà e di rivendicazione gioiosa di Diritti negati che vede protagonista l'intera città di Palermo.
Il Pride è sempre più vissuto come la casa non solo delle persone gay, lesbiche, bisessuali e trans, ma anche delle studentesse e degli studenti, delle lavoratrici e dei lavoratori, di chi non ha lavoro, delle persone migranti, delle persone portatrici di handicap. L'unica manifestazione in cui donne e uomini lottano per il diritto alla piena espressione di sé, scegliendo la gioia e l'esposizione serena e festosa del proprio volto e del proprio corpo piuttosto che la violenza.

Il comitato organizzatore del Palermo Pride, nel ringraziare tutte le artiste e gli artisti, le/i volontarie/i, le associazioni, i Partiti, i Movimenti, i Sindacati, le realtà commerciali e tutte le persone il cui lavoro e la cui partecipazione hanno reso possibile questo straordinario evento (dall'inizio del percorso che chiamiamo "Verso il Pride" sino al corteo Lgbt ed alla festa di chiusura), hanno espresso un ringraziamento particolare al sindaco Leoluca Orlando. Non solo per la sua partecipazione al corteo ed ai comizi finali, ma soprattutto per il suo appello che non ha precedenti in Italia: per la prima volta è la Città, attraverso le sue Istituzioni, e non il Movimento Lgbt, a chiedere di poter ospitare il Pride Nazionale dell'anno successivo.

E c'è chi ha visto il Gay Pride come "oscena e disgustosa ostentazione anticattolica" - Pdl e Forza Nuova sono andati all'attacco, a testa bassa, del Gay Pride palermitano, senza riuscire però a rovinare l’evento clou di sabato scorso. Una manifestazione definita dal centrodestra "controversa", "non gradita" "per gli eccessi e l’esibizionismo sessuale". Così, almeno, ne ha parlato Mauro La Mantia, presidente regionale di Giovane Italia, movimento giovanile del Popolo della Libertà, che ha rincarato ulteriormente la dose. Il Gay Pride, ha detto, "è ormai una manifestazione politica che pone in essere precise rivendicazioni: possiamo constatare che quest’anno le associazioni gay celebrano la loro palese sconfitta".
Il riferimento di La Mantia è alla definitiva bocciatura, da parte dell’Assemblea regionale siciliana, del ddl sulle unioni civili. "Dalla Sicilia - ha ricordato - è arrivato un monito alla politica nazionale di totale opposizione a leggi che introducano l’equiparazione tra la famiglia, fondata sul matrimonio tra uomo e donna, e matrimoni gay con annesso diritto all’adozione di minori come già avviene in Spagna".
Per Forza Nuova, le parate e le manifestazioni andate in strada sono solo "oscene ostentazioni", una "disgustosa, anticattolica" sfilata in strada che prelude alla "volgare pagliacciata nazionale" del 2013 a Palermo.
Secondo il deputato del Pdl Salvino Caputo, "la volontà del Parlamento siciliano ha dimostrato inequivocabilmente di volere riconoscere in maniera intangibile il valore della famiglia naturale garantita dalla Costituzione. Penso che questo genere di manifestazioni e iniziative sono solo inutili forzature".

Parole avvelenate e prese di posizione a cui Daniela Tomasino, presidente di Arcigay Palermo, ha replicato sostenendo che si tratta di "accuse palesemente infondate. Abbiamo invitato più volte La Mantia a confrontarsi con noi in un dibattito aperto e pubblico - ha detto all'Italpress -, e colgo l’occasione per rinnovare l’invito. Noi crediamo nel dialogo". Quanto al ddl, la Tomasino ha precisato che "non è una sconfitta, visto che la legge non l’abbiamo presentata noi". E ha aggiunto: "Quella di oggi è una grande festa, è questa la nostra vittoria".
Ma se dal Pdl arrivano bordate, il Pd "non batte neppure un colpo", ha detto Massimiliano Lombardo, che ha lanciato un appello ai democratici palermitani "affinché aderiscano alla manifestazione e partecipino al corteo". "Il Pd - ha sostenuto l'esponente bersaniano - non può dare l’impressione di essere lontano dalle istanze della comunità Lgbt, né tantomeno dalle persone che compongono questa comunità". "Sarebbe bene invece - ha concluso Lombardo - seguire l’esempio del nostro segretario Bersani, che si è impegnato pubblicamente per una legge in favore proprio dei matrimoni tra omosessuali".
Intanto alla grande manifestazione finale, ha partecipato l’europarlamentare Pd Rosario Crocetta, pensiamo non come portavoce del partito democratico, ma rappresentante di se stesso.

[Informazioni tratte da Ufficio Stampa Palermo Pride, Italpress - Corriere del Mezzogiorno]

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25 giugno 2012
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