Grave incidente nei cantieri navali della Fincantieri di Palermo. Lavoratori e sindacati in agitazione
Quattro i lavoratori investiti da due terribili scoppi avvenuti all'interno dei cantieri navali
Un'incidente che poteva avere un esito ben più drammatico, è avvenuto ieri nei cantieri navali della Fincantieri di Palermo. Quattro lavoratori dei cantieri sono rimasti feriti dentro la Neptune, una nave da trasporto che sta per essere completata, commissionata da un armatore greco alla Fincantieri. Due scoppi si sono verificati nella nave in costruzione.
La prima esplosione ha coinvolto un lavoratore dell'indotto, addetto alle verniciature, la seconda i due pompieri interni del cantiere, che erano andati in soccorso e il responsabile aziendale per la sicurezza. I primi tre sono ricoverati con la prognosi riservata nel centro grandi ustioni dell'ospedale Civico. Meno grave la situazione del responsabile della sicurezza.
Appena avuta notizia del grave incidente ai cantieri navali di Palermo, i lavori dell'assemblea di Fim-Fiom-Uilm in corso a Roma si sono interrotti e i dirigenti sindacali hanno spiegato all'assemblea cosa fosse avvenuto.
''I sindacati - ha detto Mario Ghini, responsabile nazionale Uilm della cantieristica - hanno deciso di svolgere un'assemblea nei cantieri palermitani giovedì (domani, 19 maggio) alle 10 per discutere di sicurezza e riavviare un confronto su questo problema con Fincantieri''.
Giorgio Cremaschi, segretario della Fiom Cgil, commentando l'incidente ha detto: ''è un fatto gravissimo che poteva avere conseguenze anche più catastrofiche, sul quale chiediamo che la magistratura faccia luce al più presto''. ''E' inaccettabile - ha aggiunto Cremaschi - che si possa rischiare la vita in questo modo. Con Fincantieri da poco tempo abbiamo discusso di sicurezza e ci è stato presentato il piano predisposto, ma evidentemente quello che si sta facendo non basta''.
Un'assemblea dei lavoratori si è tenuta nei cantieri navali dopo l'incidente, e per oggi Fim, Fiom e Uilm hanno indetto un'ora di sciopero, alla fine di ogni turno, per chiedere più sicurezza sul lavoro.