Grido d'allarme nel comparto vitivinicolo dall'AssoEnologi siciliana
Il lungo periodo siccitoso ha sovvertito tutti i buoni propositi legati al mantenimento delle condizioni primarie, per la vite, quali le varie fasi, di sviluppo dei germogli, della fioritura, all'allegagione, all'invaiatura.
Proprio dell'invaiatura (cioè quando l'uva inizia a prendere colore) il fabbisogno d'acqua alimenta progressivamente, in questa "fase" uno "stress idrico" compromette la successiva maturazione dell'uva bloccando la produzione di elaborati, compresi "polifenoli" ed "antociani", sempre più importanti come "indici di qualità".
Ecco perché diventa importante gestire correttamente l'irrigazione, sfruttando al meglio la poca acqua disponibile, cambiando, e per questo un accorato appello va indirizzato ai consorzi di bonifica, che a tutt'oggi, quando possibile, affidano agli agricoltori la gestione dell'acqua per ettaro e per ore, magari nel periodo meno propizio, quale il mese di luglio e di agosto.
Oggi bastano pochissimi minuti (15-30 minuti) di "sub-irrigazione" (di acqua) per ettaro, a condizione che l'irrigazione venga ripetuta periodicamente e cioè ogni 8 - 10 giorni. In questo caso risparmieremmo acqua, (data in modo irrazionale come nel primo caso citato) e assicureremmo alla pianta (vite) un apporto sufficiente di liquido indispensabile per la crescita, per lo sviluppo e per la maturazione.
Quest'anno sicuramente, la campagna vitivinicola farà registrare, un calo, ancora da stimare, rispetto allo scorso anno, sperando che la materia prima (uva) non sia stata danneggiata ulteriormente.
Per cui l'AssoEnologi invita gli organi preposti alla valorizzazione e alla tutela della vitivinicoltura (Assessorato Agricoltura etc) ad attivarsi per una "stima" sommaria dei danni, individuando le zone già fortemente danneggiate, al fine di poter meglio organizzare tutti i processi legati alla trasformazione e alla vinificazione delle uve.
Danni seri si registrano soprattutto nell'isola di Pantelleria.