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Grillo e le mutande di Bersani...

Il leader del MoVimento 5 Stelle all'attacco del segretario del "pdmenoelle"

31 ottobre 2012

"Bersani dopo il trionfo siculo non si tiene più nelle mutande. 'Abbiamo vinto, cose da pazzi. ('È una cosa pazzesca... copyrigth Beppe Grillo')'. Va capito. Lui si aspettava risultati a una cifra, non un esaltante 13,5%. Se Boss(ol)i disse che si sarebbe alleato anche con il diavolo per il federalismo, Bersani, più modestamente, per vincere in Sicilia si è alleato con l'Udc".
Così Beppe Grillo sul blog ha commentato l'esito del voto siciliano per il quale "è Bersani che traccia il solco, ma è Casini che lo difende".
"Bersani, che legge solo la Repubblica - ha aggiunto il leader M5S - crede genuinamente che io non sia mai stato in Sicilia, che non abbia incontrato decine di migliaia di siciliani, che non abbia girato senza scorta in mezzo alla gente, ma sia rimasto dentro a un tabernacolo. Grillo invece di stare in un tabernacolo dove non lo vede nessuno o farsi delle nuotate... I meccanismi democratici sono importanti non solo per noi, ma anche per gli altri: hai visto mai che poi governano...".

Grillo sottolinea che "in Sicilia il MoVimento 5 Stelle è primo con il 14,7% dei voti, contro il 13,5% del pdmenoelle e il 12,9% del Pdelle. Alcune analisi ex voto. Montezemolo ha spiegato 'Se il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo risulta essere il primo partito sull'isola, allora è evidente che qualcosa non va'. Quindi, per Libero e Bello, se fosse risultato primo l'Udc di cuffariana memoria o il Pdl di osservanza dellutriana tutto sarebbe andato per il meglio. Il suo pard, il ministro Riccardi ha affermato che 'Grillo rosicchia voti agli altri partiti'. Rosicchia? Azzurro Caltagirone che ha tenuto i suoi comizi in Sicilia nei taxi, ha impartito la sua benedizione a Crocetta che, memore delle vicende di Cuffaro e Lombardo, si è toccato le palle: 'Voglio rivolgere il mio personale in bocca a lupo a Crocetta sono certo che sarà un ottimo presidente così come è stato un ottimo sindaco di Gela'. I gelesi che lo avevano eletto per fare il sindaco, carica da cui si è dimesso per le regionali, ringraziano".
"Ferrara confidava - conclude il leader M5s - in una vittoria più larga del M5S, rotonda, assoluta, è un nostro fan, ci credeva più di noi: 'Grillo ha fatto flop perché se si corre per vincere e non vinci allora hai perso'. Per lui il M5S ha fatto una figura di merda. Mille di queste figure!".

Il successo del MoVimento 5 Stelle anche senza le tv - "L'ultimo Rapporto del Censis sulla comunicazione ci dice che il 98,3% degli italiani vede la televisione, due punti in più rispetto al 2007: praticamente tutti. A loro volta i risultati delle elezioni siciliane ci dicono che l'antipolitica - astenuti più grillini - hanno raggiunto il 76%, tre siciliani su quattro. La conseguenza è che la nostra televisione dà ampi spazi ai politici, ma la maggioranza dei telespettatori sono contro l'attuale politica e i partiti tradizionali. La riprova è data dal fatto  che Cinque stelle si afferma stando al di fuori dal sistema dei talk show, da Porta a porta a Ballarò, tanto è vero che Grillo ha rimproverato Pizzaroti, il sindaco di Parma, quando si è affacciato allo schermo televisivo".
E' l'analisi del voto in Sicilia di Gianpiero Gamaleri, ex consigliere d'amministrazione Rai, oggi ordinario di sociologia dei processi culturali e comunicativi Università degli studi Roma Tre.

"Grillo stesso, nato nella tv come comico, la evita rigorosamente come politico, e diventa il primo partito della Sicilia. Come? Attraverso un contatto gomito a gomito con la gente nei comizi, creando eventi come la traversata a nuoto dello Stretto o l'ascesa all'Etna, senza tante preoccupazioni per la propria sicurezza personale. Però - si dirà - queste manifestazioni - spiega Gamaleri - toccano migliaia di persone, ma non i milioni di telespettatori necessari a ottenere voti. Ma in realtà Grillo nella televisione c'è. Non c'è nei salotti politici - in quello che ormai si può definire 'il teatrino della tv che riproduce il teatrino della politica' - che si dimostrano controproducenti, con le loro chiacchiere rituali o gli scontri stereotipati. Chi si siede in quelle poltrone viene avvertito come parte di quel sistema che i cittadini non riescono più ad accettare. Ma Grillo è ben presente dentro la cronaca: gli bastano invece 30 secondi in un telegiornale che riporta le sue battute urlate e i suoi bagni di folla per manifestarsi come immagine alternativa capace di ottenere l'attenzione e spesso il consenso dei cittadini telespettatori. Il web, a sua volta, essendo interattivo, rappresenta un contatto diretto, un 'gomito a gomitò virtuale che può alimentare partecipazione e fiducia".

Tutto questo accade, secondo Gamaleri, "perché, a ben vedere, i talk show di Vespa, di Floris e persino di Santoro vengono sempre più assimilati, nella mente e nella sensibilità della gente, proprio a quella politica e a quelle istituzioni che si vorrebbero cambiare radicalmente. Per cui recuperare l'antipolitica significa non solo cambiare la politica, ma ripensare profondamente anche i modelli televisivi. La radio - meno immagine e più ragionamento, con le sue analisi più approfondite e le telefonate col pubblico - è già su quella strada e sta crescendo, toccando l'84% del pubblico, con 8 punti in più rispetto a cinque anni fa".

[Informazioni tratte da Beppegrillo.it, ANSA, Lasiciliaweb.it]

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31 ottobre 2012
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