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Guerra a fannulloni e finti malati

Tempi duri per gli impiegati pigri ed assenteisti. E la Regione siciliana segue le orme del governo

18 luglio 2008

Palazzi istituzionali nei quali all'interno, si pensa, il fermento lavorativo sia un continuum senza soste; dove decine e decine di lavoratori, timbrano, controllano, firmano, relazionano, conteggiano affinché l'amministrazione della res pubblica vada avanti nella migliore delle maniere; dove l'azione, la dedizione e il senso della responsabilità siano gli elementi fondamentali ed inalienabili. Ed invece, tanti, molti, troppi impiegati-dipendenti-pubblici saranno, con molta probabilità, ad animare il fermento del bar vicino, in giro per negozi a fare spese (è pure periodo di sconti, insomma) o a casa ammalati, ancora una volta...
E' la sintesi del "come dovrebbe essere" e "del com'è" della PA italiana, la Pubblica Amministrazione, regno di fannulloni e raccomandati (sappiamo che non bisosgna generalizzare, ma molti la pensano in questa maniera) che si risucchiano lo stipendio senza alcun impegno e fatica.

Il governo Berlusconi pur avendo tagliato ed accorpato molti ministeri, ha creduto bene di istituirne uno nuovo quello della Funzione Pubblica al capo del quale ha messo Renato Brunetta. L'economista Brunetta, già in passato consulente nei governi Berlusconi, le prime parole che ha proferito una volta messo a dirigere il ministero della Funzione Pubblica sono state: taglio netto alle troppe spese superflue e, principalmente, un taglio netto agli improduttivi, agli scaldapoltrone e ai fermaporte. Insomma, guerra ai fannulloni e agli assenteisti. E proprio a questi ultimi il ministro Brunetta ha pensato scrivendo la sua ultima circolare che fornisce "indicazioni circa l'applicazione della nuova disciplina in materia di assenza dei pubblici dipendenti".

"Le amministrazioni dovranno inoltrare obbligatoriamente la richiesta di visita fiscale anche nel caso di assenza per un solo giorno". E' uno dei punti previsiti dalla circolare firmata dal ministro insieme ad "un regime orario più ampio per la reperibilità al fine di agevolare i controlli".
Inoltre, la decurtazione della retribuzione "si applica ad ogni evento di malattia, a prescindere dalla durata, e riguarda i primi dieci giorni di assenza". Per quanto concerne le modalità di certificazione della malattia, si specifica che "il terzo evento di malattia nell'anno solare e le assenze superiori a dieci giorni debbono essere giustificati con la presentazione all'amministrazione di un certificato medico rilasciato dalle strutture sanitarie pubbliche o dai medici convenzionati, in quanto parte del Sistema sanitario nazionale".

Il ministro Brunetta ha vergato ieri la circolare che è stata subito indirizzata a tutte le pubbliche amministrazioni per fornire indicazioni circa l'applicazione della nuova disciplina in materia di assenze dei pubblici dipendenti contenuta nell'art. 71 del decreto legge n. 112 del 2008 (la nota del ministro - clicca qui). La circolare, che è stata inviata alla Corte dei Conti per la registrazione, si legge in una nota, chiarisce il nuovo regime delle assenze per malattia introdotto dal provvedimento, sia dal punto di vista della retribuzione spettante in caso di assenza sia per le modalità di certificazione.
La circolare fornisce indicazioni alle amministrazioni circa l'incidenza delle assenze dal servizio ai fini della distribuzione dei fondi per la contrattazione collettiva, ribadendo i principi in materia di premialità e chiarendo che comunque nessun automatismo è consentito nella distribuzione delle somme. Viene posto in particolare l'accento sulla necessità di valutare l'apporto individuale ai fini di attribuire premi di produttività, di risultato e incentivi.
I contratti collettivi dovranno quantificare i permessi retribuiti spettanti stabilendo sempre un monte ore massimo. Nel caso di fruizione del permesso per l'intera giornata, al fine di impedire distorsioni nell'applicazione delle clausole e delle disposizioni che prevedono permessi retribuiti, evitando che i permessi siano chiesti e fruiti sempre nelle giornate in cui il dipendente dovrebbe recuperare l'orario, l'incidenza dell'assenza sul monte ore a disposizione del dipendente deve essere computata con riferimento all'orario di lavoro che il medesimo avrebbe dovuto osservare nella giornata di assenza.

Le amministrazioni saranno tenute ad applicare immediatamente la nuova disciplina se i contratti collettivi già stabiliscono l'alternatività tra la fruizione a giornate e quella ad ore dei permessi, fissando fin da subito il monte ore.
La circolare è stata concordata con l'Anci al fine di chiarire i molti dubbi avanzati in questi giorni da diversi Comuni.

Sembra voler seguire la stessa scia "brunettiana" l'assessore regionale alla Presidenza siciliana, Giovanni Ilarda. Infatti, sembra siano arrivati tempi duri per i fannulloni impiegati negli uffici della Regione siciliana: l'assessore Ilarda, con una nota inviata al dirigente generale del dipartimento competente, ha chiesto di acquisire i dati relativi al personale sottoposto a procedimenti disciplinari "finalizzati alla destituzione". "Il dipendente il cui reiterato comportamento è causa di gravi ritardi e inadempienze nella erogazione dei servizi ai cittadini - sottolinea l'assessore - va licenziato. Questa eventualità è già prevista nel codice disciplinare del contratto di lavoro vigente e, dove si ravvisi la fattispecie, la norma deve essere applicata senza ritardo".
Sull'applicazione di queste norme Ilarda insiste, ipotizzando anche l'attivazione di una corsia preferenziale per i procedimenti disciplinari gravi e avviando una verifica della situazione dei procedimenti in corso.
Nella sua lettera l'assessore ha indicato il termine perentorio del 22 luglio perché gli venga trasmesso un "apposito elenco contenente i dati del personale regionale nei cui confronti è stato attivato il procedimento finalizzato alla destituzione, con l'indicazione di causa, qualifica, stato di procedimento e motivi dell'eventuale ritardo".

"Ritengo necessario e inderogabile - ha detto l'assessore Ilarda - dar vita a una sorta di corsia preferenziale per quei procedimenti disciplinari per i quali si ravvisino gravi colpe del dipendente, tali da far ipotizzare il suo licenziamento. Ciò perché occorre proseguire nel solco del rigore che abbiamo tracciato in queste prime settimane di lavoro a tutela dell'efficienza oltre che dell'immagine dell'amministrazione regionale, ma anche dello stesso lavoratore della Regione troppo spesso tacciato quale fannullone nell'immaginario collettivo per responsabilità che ricadono, invece, non su tutti ma su una minoranza di soggetti scorretti". "Là dove esistono gli estremi di legge per il licenziamento - ha detto ancora Ilarda - occorre che la sanzione della destituzione venga applicata senza ritardo. Non è tollerabile che i procedimenti disciplinari ristagnino nei meandri dell'amministrazione. La mia sollecitazione serve proprio a verificare con la massima urgenza lo stato dell'arte ed intervenire, se occorre, con la necessaria fermezza la dove serva". 

[Informazioni tratte da Adnkronos.com, La Siciliaweb.it]

- La mappa dell'assenteismo (Corriere.it)

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18 luglio 2008
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