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Guido Bertolaso commissario giudiziale del San Giovanni di Dio

Con questo incarico l'ospedale di Agrigento, sia pure sequestrato, dovrebbe continuare ad erogare i servizi ai cittadini di Agrigento e della provincia

06 agosto 2009

Evitare lo sgombero dell'ospedale San Giovanni di Dio. Con questo obiettivo il capo del dipartimento nazionale della Protezione civile, Guido Bertolaso, e il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, hanno presieduto l'altro ieri ad Agrigento un vertice operativo in prefettura dopo che, la settimana scorsa, i militari della Guardia di Finanza avevano notificato ai dirigenti del nosocomio un provvedimento di sequestro cautelativo "per gravi carenze strutturali" (LEGGI). Gli immobili che costituiscono il complesso ospedaliero sarebbero stati realizzati, dicono gli esperti, con calcestruzzo "depotenziato" e lo stato degli edifici sarebbe tale da esporre a gravissimo rischio sismico l'intero manufatto.
"Stiamo lavorando per tentare di evitare lo sgombero dell'ospedale, instaurando un clima di collaborazione fra tutte le parti", ha detto Bertolaso nominato commissario giudiziale dalla Procura della Repubblica. Il parere, firmato dal procuratore capo Renato Di Natale, dall'aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Antonella Pandolfi, è stato depositato nella segreteria del Gip Lisa Gatto che dovrebbe decidere oggi. Nel documento la Procura esprime "parere favorevole" alla nomina di Bertolaso che "potrà sin d'ora dare luogo agli accertamenti tecnici" che ritiene necessari. I magistrati, inoltre, si "riservano, nel prosieguo, ulteriori valutazioni e pareri in ordine alla richieste che eventualmente verranno avanzate dal nuovo custode giudiziario".

"Ho visto che la magistratura pare voglia affidarmi l'incarico di fare il custode. Questo incarico significa che l'ospedale, sia pure sequestrato, dovrebbe continuare ad erogare i servizi ai cittadini di Agrigento e della provincia", ha detto Bertolaso, commentando con i giornalisti il parere favorevole della Procura di Agrigento alla sua nomina come commissario giudiziario. "Credo che questa sia una buona notizia. Per il resto, noi qui abbiamo tutti i tecnici migliori del mondo nel campo dell'ingegneria sismica, dei quali intendo avvalermi per fare uno studio che possa integrare tutte le attività di indagine già effettuate e dare le risposte che la magistratura mi ha chiesto".
"Agrigento non può e non deve perdere l'ospedale. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi mi ha dato incarico, essendo io agrigentino, di seguire personalmente l'emergenza. L'azienda ospedaliera - ha detto il ministro Alfano - è emerso ritirerà il ricorso presentato all'ordinanza di sequestro della struttura. In questo modo il giudice non dovrà pronunciarsi sullo sgombero che tornerebbe ad essere di competenza della procura e che potrebbe rivedere il provvedimento alla luce del fatto nuovo, ossia dell'intervento della protezione civile che prende in custodia l'ospedale, controllandone la sicurezza e la staticità". Senza il problema dello sgombero, l'ospedale rimarrebbe funzionante mentre i tecnici della protezione civile si preoccuperebbero di renderlo sicuro e a norma. "Occorre avere una procedura, un protocollo standard - ha spiegato Bertolaso - e non possiamo immaginare di dover chiudere ospedali e scuole senza che vi siano delle verifiche approfondite. La nostra proposta è dunque quella di assumere un ruolo chiave in questa vicenda".

"E' stata raggiunta una soluzione eccellente, in linea con quanto avevo già anticipato nei giorni scorsi - ha detto l'assessore regionale alla Sanità Massimo Russo - e noi chiederemo, nelle dovute forme processuali, che il provvedimento della magistratura venga rimodulato, non nella parte concernente il sequestro ma limitatamente all'ordine di sgombero". "L'esperienza e l'efficienza della Protezione civile nazionale - ha aggiunto - sarà ancora una volta fondamentale: continueranno i rilievi sulla staticità della struttura e verranno limitati al minimo i disagi per i pazienti ricoverati. Abbiamo acquisito tutta la documentazione relativa al sequestro preventivo - ha aggiunto Russo - e riteniamo che sussistano le condizioni per la costituzione di parte civile, non solo in relazione al danno economico subito ma anche per i gravissimi danni all'immagine".
L'assessore regionale alla Sanità, intanto, sta effettuando verifiche interne all'amministrazione regionale per capire come mai, nonostante l'interessamento sin dal marzo scorso delle istituzioni competenti, tra cui la Protezione civile regionale, non si sia andati oltre un "mero accertamento speditivo".

[Informazioni tratte da Ansa.it, Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it]

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06 agosto 2009
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