Hanno preso "u' Scintilluni"!
Arrestato Antonino Lauricella, il re delle estorsioni. Era ricercato dal 2005
Gli uomini della Squadra Mobile di Palermo hanno arrestato il boss mafioso latitante Antonino Lauricella, 57 anni, alias "Nino il bello", alias "Scintilluni". Lauricella, arrestato al mercato Ballarò di Palermo, era ricercato dal 3 ottobre 2005.
Il boss passeggiava da solo tra le bancarelle quando gli agenti della sezione Catturandi lo hanno circondato, immobilizzandolo. L'uomo non ha opposto alcuna resistenza al momento e si è anche complimentato con i poliziotti. "Complimenti ragazzi a voi e alla questura" ha detto il boss.
Personaggio estroverso anche durante la posa della foto segnaletica, in cui mostra un gran sorriso. Lauricella era infatti conosciuto con il soprannome "Scintilluni", per la sua mania degli abiti eleganti e appariscenti.
Pochi mesi fa era già sfuggito ad un blitz sempre nello stesso quartiere. Gli uomini della Squadra mobile, che da mesi erano sulle sue tracce, hanno scoperto due dei covi usati dal boss, due appartamenti, sembra disabitati, nel quartiere Brancaccio. Nei pantaloni Lauricella aveva un coltello da pesca e nel marsupio un asciugamano e dei guanti in lattice. Addosso aveva inoltre 4 mazzi di chiavi, due dei quali corrispondevano ai due covi trovati poco dopo dagli uomini della Mobile. L'uomo, foulard rosso fuoco al collo e una fascia, altrettanto rossa sulla fronte, era a bordo di uno scooter Honda SH grigio, risultato intestato ad un incensurato. Subito dopo il fermo, di un ispettore dei 'falchi' della Squadra Mobile, Lauricella ha detto di chiamarsi Salvatore Messina. Ma ci sono voluti pochi minuti per sapere che era un nome falso.
Secondo i pentiti, avrebbe gestito "le estorsioni nella zona di Palermo centro e del Borgo Vecchio". Anche il pentito storico Francesco Marino Mannoia aveva parlato di lui a Giovanni Falcone: "C'è questo 'Scintilluni' che non è uomo d'onore, è solo un ladruncolo, ma è cognato del killer Pietro Senapa, che gli affida compiti sempre più di importanza". Nel 1989 il boss si occupava di traffico di droga ed era il collegamento tra i mafiosi più in vista della Kalsa. Poi la scalata tra gli arresti eccellenti che ne hanno rafforzato l'autorità e il potere dentro Cosa nostra palermitana. I magistrati palermitani che si sono occupati di Lauricella, condannato in appello per estorsione, ritengono che dal 2005, "i nuovi assetti che si sono determinati all'interno del sodalizio mafioso hanno determinato una ridefinizione nello svolgimento delle attività tipiche attraverso le quali si realizza il capillare controllo mafioso del territorio". Secondo gli inquirenti oggi Lauricella era "il punto di riferimento" del mandamento della Kalsa, nel centro storico.
Lauricella fu interrogato una sola volta, il 9 novembre 1988, accusato di duplice omicidio. In occasione del 'maxi ter', al giudice disse: "Signor presidente, a me nessuno mi ha mai chiamato 'Scintilluni', il mio soprannome è uno solo: 'Nino il bello'". Il presidente della Corte d'assise, Giuseppe Prinzivalli, lo mise a confronto con un pentito, Vincenzo De Caro. Lauricella fu assolto per insufficienza di prove.
Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, si è congratulato con il Capo della Polizia e direttore generale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, prefetto Antonio Manganelli. "Grazie all'eccellente lavoro investigativo della Squadra Mobile di Palermo, è stato assicurato alla giustizia un boss mafioso molto pericoloso e in forte ascesa", sottolinea il ministro in una nota del Viminale.
"Mi complimento con i ragazzi della Squadra mobile di Palermo per l'arresto di Antonino Lauricella. E' il risultato di un lavoro di equipe iniziato dalla Direzione distrettuale antimafia e concluso dalla Squadra mobile. Siamo molto contenti" ha detto all'Adnkronos il procuratore aggiunto di Palermo Ignazio De Francisci. "Avendo eliminato la prima e la seconda linea dei boss mafiosi - ha aggiunto De Francisci che coordina l'inchiesta - è rimasta la terza linea e Lauricella ne faceva parte".
Proprio nei prossimi giorni si attende la sentenza di Cassazione del processo per estorsione nel quale Lauricella era stato condannato a 7 anni e mezzo. "Cercavamo Lauricella da tempo - ha detto ancora De Francisci - siamo molto soddisfatti per l'arresto".
Maurizio De Lucia, magistrato della Direzione nazionale antimafia che per anni, quando era alla Dda di Palermo, si è occupato del boss arrestato oggi sottolinea all'Adnkronos che "Lauricella era l'ultimo latitante importante che circolava a Palermo, il fatto che sia riuscito a godere di una latitanza lunga sei anni testimonia il fatto che aveva una fitta rete di protezione dei suoi adepti". "Anche l'arresto di Lauricella conferma che i latitanti rimangono nel proprio territorio di appartenenza - ha detto ancora de Lucia - Cosa nostra protegge i propri esponenti mafiosi, tutto ciò dimostra la capacità organizzativa dimostrata dall'associazione". Il magistrato si è complimentato, quindi, con la Squadra mobile di Palermo che "con l'arresto di Lauricella ha dato una risposte efficiente e molto importante". Si tratta, secondo de Lucia, di un "personaggio importante soprattutto per la zona di Porta Nuova", "significativi i suoi rapporti con il mandamento mafioso di Villabate".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, ANSA, AGI]