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I 10 errori da evitare nel curriculum vitae

Dai refusi agli allegati "fantasma": il vademecum per il cv perfetto stilato da Hays

20 ottobre 2012

Avere un curriculum vitae solido e ben strutturato è forse uno degli strumenti più utili ed efficaci per chi è alla ricerca di un nuovo lavoro, specie in periodi economici delicati come quello che stiamo attraversando. Ma, per sbaragliare la concorrenza ed evitare il classico "Grazie, le faremo sapere", è fondamentale prestare la massima attenzione nel momento in cui si inoltra una candidatura, evitando di commettere errori che potrebbero pregiudicare la selezione.
Hays, gruppo leader a livello mondiale nel recruitment specializzato in middle e top management, ha stilato una top 10 delle sviste più comuni in cui è facile incappare, fornendo semplici, ma preziose, 'dritte' per non finire nel cestino degli uffici risorse umane.
Tra gli errori più comuni? Dimenticare di allegare nella mail il cv, non personalizzare le proprie esperienze in funzione del destinatario e disseminare il testo di refusi.

"La prima regola, e forse la più importante, è di evitare - afferma Carlos Manuel Soave, managing director di Hays Italia - quello che, tra gli addetti ai lavori, viene definito come l'overload. Essere prolissi non serve, si rischia di annoiare la persona che sta visionando il nostro profilo, al quale, ogni giorno, arrivano decine, se non centinaia, di curricula da vagliare, leggere e scremare. Sembra scontato ma, molto spesso, i cv sono troppo lunghi e contengono informazioni irrilevanti al fine della selezione: per esempio vanno evitati i lavori 'minori' o quelli svolti agli albori della carriera. E' necessario quindi ridurre, tagliare e accorciare, evidenziando solo le esperienze più recenti e riassumendo con poche, ma efficaci, parole, le proprie doti".
Se si invia un curriculum standard e non personalizzato a tutte le aziende, diminuiscono drasticamente le possibilità di passare la prima fase della selezione ed essere chiamati per un colloquio. "I responsabili delle risorse umane - continua Soave - capiscono a una prima lettura se il candidato ha organizzato il cv ragionando ed evidenziando i 'plus' che lo rendono il candidato ideale per ricoprire una determinata posizione. Il curriculum deve essere 'tailor made': è necessario, quindi, inserire riferimenti specifici al lavoro ricercato, così da mostrare reale interesse per la posizione aperta. Lasciando la struttura del cv invariata e modificando solo il destinatario, si ha subito l'idea di un professionista poco motivato e con scarsa pro-attività".

Non solo. "Molto spesso accade di essere scartati nel processo di selezione per alcune banali disattenzioni, che denotano superficialità e scarsa cura dei dettagli", ammette rivela Soave. Ad esempio, è fondamentale prestare attenzione alla cronologia delle esperienze svolte: i lavori effettuati devono essere necessariamente elencati dal più al meno recente. "Tanti cv contengono poi refusi o errori grammaticali - avverte - che denotano scarsa attenzione da parte del candidato. Un consiglio è quello di far rileggere agli amici il nostro profilo: gli occhi di una persona esterna riescono a individuare imprecisioni che potrebbero sfuggire al controllo ortografico del candidato".
Assolutamente vietati, poi, gli errori di distrazione: "Mai dimenticarsi di inviare la mail senza l'allegato, cosa che accade molto più spesso - confessa Soave - di quanto si possa immaginare. Anche alcune operazioni che vengono considerate semplici e ovvie possono nascondere brutte sorprese. Il cv di un candidato 'perfetto', che contiene però contatti incompleti o poco chiari, verrà automaticamente cestinato; e lo stesso accade per chi allega il curriculum in formati particolari, che potrebbero non essere visualizzati dal selezionatore".

Infine, per i lavori 'non creativi' è meglio non esagerare con la fantasia: "Sì a un'impaginazione chiara, precisa e pulita. Vanno evitati, invece, inutili ghirigori e colori eccessivi. Vanno anche scelte con cura le foto di accompagnamento: evitate immagini non professionali, vietati gli scatti durante le vacanza o in contesti che poco hanno a che vedere con la professione".
Molti dei curriculum presentano, sulla carta, candidati che si dichiarano in possesso di capacità davvero eccezionali. Ma, a volte, la realtà si rivela essere ben diversa. "Impreziosire il proprio profilo, magari arricchendo qualche skill o omettendo determinate mancanze, è più che comprensibile - afferma Soave - ma mentire spudoratamente sulle proprie capacità e sulle esperienze passate di lavoro non paga. Anzi. A lungo termine, danneggia il candidato che verrà escluso dai futuri cicli di selezione. I selezionatori e le risorse umane individuano immediatamente se il candidato rispecchia le promesse trapelate dal suo cv. Inoltre, nell'era digitale, è sempre più facile verificare con un paio di click referenze ed esperienze". [Adnkronos/Labitalia]

 

 

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20 ottobre 2012
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