I benzinai hanno confermato lo sciopero: i distributori rimarranno chiusi dal 6 all'8 giugno
I gestori degli impianti di benzina aderenti a Faib/Aisa Confesercenti, Fenica Cisl, Figisc/Anisa Confcommercio hanno confermato lo sciopero di tre giorni a partire dal 6 giugno e fino all'8 giugno contro le norme sulla categoria contenute nel ddl Bersani sulle liberalizzazioni.
''Negli incontri che si sono svolti con il governo, a partire dal testo a quella data licenziato dalla Commissione Attività Produttive della Camera, non sono intervenute modifiche - afferma una nota congiunta diffusa dalle tre organizzazioni di categoria nei giorni scorsi - tali da far sospendere o revocare l'agitazione programmata. Semmai, invece, vi è da rilevare l'atteggiamento non condivisibile del governo che, dopo averlo avviato, ha abbandonato il disegno di legge ad ulteriori peggioramenti, frutto di una cultura negativa contro la Categoria, come le stesse norme peggiorative introdotte dalla Commissione in materia di orari ben testimoniano''.
I contenuti del disegno di legge, che la Camera si appresta a votare proprio in questi giorni, secondo le associazioni di categoria ''destabilizzano il settore, condannando all'emarginazione una intera categoria di lavoratori e contribuendo a radicalizzare le criticità dei rapporti tra Gestori ed Aziende, come ben testimoniano le politiche di discesa diretta sul mercato e di disattesa degli accordi economici e contrattuali con i Gestori messe in atto in questo periodo dalle Compagnie''. Tutto questo, si ribadisce nella nota delle Organizzazioni di Categoria, ''con la sola finalità di perseguire, da parte del governo, una operazione mediatica (l'abbassamento del prezzo dei carburanti al pubblico è tutto da verificare); nello stesso tempo la norma in corso di approvazione determinerà, senza alcuna garanzia per i consumatori, la cessione di questo mercato (che vale 40 miliardi di euro/anno) ai ''poteri forti'' dell'economia rappresentati dalla Grande Distribuzione Organizzata''.