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I benzinai si preparano allo sciopero

Presto il calendario dello sciopero dei benzinai. Per i siciliani (ma non solo per loro) si annunciano nuovi disagi

30 gennaio 2012

Si è presto interrotta la tregua sul fronte dei carburanti. Nel fine settimana, infatti, Esso ha aumentato di 1 cent il prezzo della benzina, mentre oggi IP è salita di 3 cent sulla verde, ed è scesa di 1 cent sul diesel; Tamoil ha aumentato di 0,6 centesimi il prodotto leggero. I dati emergono dal monitoraggio Quotidianoenergia.it. Il prezzo medio della benzina va oggi dall'1,760 euro degli impianti Eni all'1,766 di quelli IP e Tamoil. Per il diesel si passa dall'1,716 euro di IP all'1,722 di Tamoil. Il Gpl è tra lo 0,745 euro/litro di Eni e lo 0,756 di TotalErg e Tamoil (no-logo a 0,728).

E per i siciliani sembra non debbano ancora finire i disagi. Dopo l'ammanco dei carburati causato dal blocco delle scorse settimane, il 7 febbraio i benzinai aderenti a Faib e Fegica, che hanno confermato i 10 giorni di sciopero, stabiliranno nel corso di una riunione a Roma il calendario. La serrata sarà di tre giorni ogni due settimane sia sulla rete ordinaria che su quella autostradale. La decisione è stata presa per denunciare la mancata liberalizzazione della distribuzione carburanti e chiedere con urgenza al Parlamento di varare una vera riforma per liberare il settore dal controllo assoluto dei monopolisti petroliferi e consentire prezzi dei carburanti più bassi su tutta la rete distributiva. La situazione resta, dunque, allarmante con i benzinai decisi a non fare marcia indietro.
Questo potrebbe creare nuovi disagi alla regione, ma anche all'intero paese, già provato dalla mancanza dei carburanti che in questi giorni scarseggiano a causa del blocco dei tir.

Sul fronte dei presidi del Comitato Forza d'Urto, che raggruppa agricoltori, pescatori e autotrasportatori, il clima resta sempre caldo. In attesa di essere ricevuti dal presidente Raffaele Lombardo, il Movimento dei Forconi da oggi ha cominciato una prima forma di pressione su consiglieri provinciali, regionali e nazionali "che non hanno fatto nulla in questi anni per le categorie". Spunteranno davanti ai municipi di ogni paese manifesti con scritto il nome e cognome di ogni rappresentante politico che si è distinto per l'assoluta inattività a favore dei lavoratori. "Un modo per proseguire nella nostra lotta lontana da ogni partito politico. Così è stato deciso nell'assemblea a Catenanuova - dice Franco Calderone dei Forconi - Una volta che incontreremo il presidente della Regione decideremo quali altre azioni di lotta intraprendere. È chiaro che non ci fermeremo ai soli manifesti. I presidi sono sempre pronti".

All'interno del fronte del movimento si chiede di fare piena chiarezza sui tentativi di strumentalizzare la protesta da parte della mafia. "Piena fiducia alle forze dell'ordine, alle prefetture, alla Digos, - dice il presidente dell'Aitras Salvatore Bella - che indagano sull'eventuale esistenza di infiltrazioni mafiose nella protesta dei giorni scorsi di autotrasportatori e agricoltori".
In attesa di nuove iniziative il mercato di Vittoria, il più grosso del Meridione, dopo lo sciopero dei Tir che ha bloccato l'attività per due settimane con danni incalcolabili per l'economia locale, ha ripreso lentamente la propria attività. Sabato si è cominciato a commercializzare e i commissionari ortofrutticoli di Vittoria hanno deciso di regalare ai cittadini tutta la merce che non potrà raggiungere i banchi della grande distribuzione. Centinaia di pedane di prodotti ortofrutticoli, ed in particolare zucchine e pomodori, sono stati donati alla città, dopo circa 15 giorni di blocco.

[Informazioni tratte da ANSA, GdS.it (articolo di Ignazio Marchese)]

 

 

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30 gennaio 2012
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