I crediti miliardari vantati dall'Ance Sicilia
Nuove norme per le imprese edili siciliane che aspettano 1 mld e mezzo di euro dalla P.a.
Nel 2012 in Sicilia i crediti vantati dalle imprese edili nei confronti della pubblica amministrazione sono pari a un miliardo e 500 mila euro. Il dato emerge dalle stime dell'Ance Sicilia che, in un seminario organizzato a Palermo, ha presentato un accordo sottoscritto fra l'associazione e il Credito siciliano, che consente alle imprese edili di accedere al fondo di smobilitazione dei crediti vantati dalle aziende nei confronti delle amministrazioni pubbliche. Il fondo è stato istituito grazie a un'intesa fra Abi e Consorzio fidi InterconfidiMed del sistema Confindustria, con un plafond di 10 mld. La smobilitazione avverrà tramite operazioni di anticipazione con cessione del credito (anche nella forma dello sconto pro solvendo) o di anticipazione senza cessione del credito.
"Questo accordo consente alle imprese edili siciliane e a quelle che operano nel settore immobiliare - ha detto il responsabile del servizio credito del Credito siciliano, Salvatore Pappalardo - di accedere al fondo di smobilitazione crediti. Dietro certificazione dell'ente locale che attesta il credito dell'impresa, la banca anticipa in pratica la somme dovute dall'ente locale, permettendo alle aziende di ottenere liquidità, e prevede che l'impresa restituisca la somma ricevuta in un secondo momento, quando riscuote il credito nei confronti dell'ente locale".
Il presidente di Ance Sicilia, Salvo Ferlito, ha puntato il dito contro il ritardo dei pagamenti alle imprese da parte delle Pubbliche amministrazioni siciliane. "Le imprese edili sono in grave difficoltà - ha detto - e le nuove norme che impongono alle pubbliche amministrazioni di pagare i crediti entro 30 giorni in Sicilia, si ripercuotono contro le imprese stesse, perché la Regione è in crisi di liquidità e non paga". "Occorrono misure di sburocratizzazione, maggiore efficienza e tenere fuori dal Patto di stabilità - ha concluso - la voce investimenti".
In base al decreto di fine 2012 del ministero dello Sviluppo economico, le aziende fino a 250 dipendenti, fino a 50 milioni di euro di fatturato, fino a 43 milioni di stato patrimoniale e che non abbiano irregolarità contributive, potranno, tramite il Credito siciliano, accedere al "Fondo di smobilizzo dei crediti" (dotazione di 10 miliardi di euro) nei confronti di pubbliche amministrazioni che non siano in dissesto finanziario. La richiesta dovrà essere sostenuta dalla garanzia prestata dal "Fondo Crediti P.A.", gestito da Mediocredito centrale (dotazione 10 miliardi di euro), scaturito dall’accordo fra l’Abi e le associazioni di categoria. La garanzia non ha costi per le imprese siciliane e meridionali in genere. La garanzia scatterà direttamente per le aziende che non abbiano sofferenze, partite incagliate, esposizioni ristrutturate, sconfinamenti da oltre 90 giorni o procedure esecutive in corso. Potranno accedervi anche le aziende che non abbiano uno di tali requisiti purché a causa del debito non pagato dalla pubblica amministrazione entro 180 giorni. Viceversa, l’assenza dei requisiti potrà essere colmata da una controgaranzia rilasciata all’impresa anche dal consorzio fidi InterconfidiMed. Rispetto alle altre tipologie di aziende, che devono chiedere alla pubblica amministrazione morosa la certificazione del credito, quelle edili dispongono già del "certificato di pagamento", rilasciato al momento dell’approvazione dello stato d’avanzamento dei lavori.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]
- Cantieri chiusi! (Guidasicilia.it, 06/11/12)