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I dubbi del M5S su Grifa Spa

I grillini inviano documenti alla Guardia di Finanza: "Grifa è un contenitore vuoto, si eviti la possibile truffa"

10 novembre 2014

AGGIORNAMENTO - Oggi al ministero dello Sviluppo economico i sindacalisti di Fiom, Fim e Uilm hanno incontrato i rappresentanti di Grifa, che ha presentato una bozza di piano industriale e alcune garanzie economiche che mirano a rasserenare il clima di incertezza che gravita intorno alla sostenibilità economica del suo progetto. "Grifa è affidabile" ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti, rassicurando i sindacati sullo stato delle casse dell'azienda che dovrebbe prendere il posto di Fiat a Termini Imerese già a fine dicembre.
"De Vincenti - ha raccontato Roberto Mastrosimone della Fiom siciliana - ci ha rassicurato sulla solidità di Grifa, presentandoci la lettera con cui il Banco di Rio de Janeiro, il fondo di investimenti che dovrebbe apportare l'aumento di capitale necessario a Grifa per partire, annuncia il finanziamento di 75 milioni di euro nelle casse dell'azienda. Ma le nostre preoccupazioni restano tutte". Già in passato i sindacati avevano manifestato perplessità sull'affidabilità dell'azienda.
"Il ministero dello sviluppo Economico ha ribadito le rassicurazioni sulla solidità finanziaria del progetto Grifa - dicono Ludovico Guercio segretario Fim Cisl Palermo Trapani e Giovanni Scavuzzo segretario provinciale Fim - abbiamo chiesto una accelerazione sui prossimi step per giungere all'avvio del piano industriale, prima di tutto la firma del nuovo accordo di programma per ribadire anche in quella sede la richiesta di salvaguardia dell'indotto, dobbiamo dare risposte certe ai lavoratori, ormai esasperati. Ad Invitalia abbiamo chiesto di accelerare i tempi di certificazione sulla fattibilità del progetto Grifa. Sul fronte finanziario, De Vincenti ci ha comunicato l'adesione della banca brasiliana BRJ al finanziamento del progetto per Termini, entro la prossima settimana saranno confermati anche i 25 milioni di euro annunciati da Grifa". Proprio questa è la quota che manca ancora all'appello.

"La vicenda Grifa-Fiat a Termini Imerese deve arrivare al capolinea, è ormai chiaro che bisogna evitare la possibile truffa. Si tratta di un'operazione che ha un solo obiettivo: i fondi pubblici e l'ennesima cassa integrazione".
Riccardo Nuti, parlamentare palermitano del Movimento 5 Stelle alla Camera è categorico: "Non si possono buttare via i soldi pubblici e al contempo illudere gli ex dipendenti con un fumoso piano che finirà in un binario morto. Più si scava su Grifa e su questa operazione e più è chiaro come questa sia una scatola vuota. In questa vicenda gli elementi che lasciano a dir poco basiti aumentano sempre di più. Anche importanti testate giornalistiche se ne sono occupate di recente e le perplessità che nascono dopo la lettura è enorme. E’ doveroso da parte di tutti tenere altissima la guardia. Per questo abbiamo inviato la documentazione in nostro possesso alla Guardia di Finanza".

I buchi neri nella faccenda Grifa per il Movimento 5 Stelle sono tantissimi. Per cercare di illuminarli Nuti e il collega all’Ars Giorgio Ciaccio, hanno depositato due interrogazioni alla Camera e al palazzo dei Normanni. "Per capire - dicono - se i governi regionale e nazionale siano al corrente delle tantissime incongruenze che costellano il percorso di Grifa, se queste rispondono al vero e per quali ragioni su Grifa non siano stati fatti gli opportuni accertamenti, nonostante da mesi gli organi di stampa stiano pubblicando informazioni non proprio rassicuranti".

"Grifa - afferma Nuti - non ha progetto industriale, non ha alcun prototipo, ha previsioni di assunzioni nebulose, prima assenti ma che poi si impennano improvvisamente (da 450 a 770 nel giro di due mesi). Ha promesso ricapitalizzazioni mai avvenute, il coinvolgimento di società brasiliane che smentiscono il loro interessamento economico. Per non parlare della sua iscrizione tardiva Camera di commercio, avvenuta dopo il tavolo tecnico al Mise, del fatto che l'amministratore delegato (Augusto Forenza), secondo quanto riportato dai media, sarebbe stato deferito dalla Federazione italiana pallacanestro per aver consegnato documentazione falsa, di uomini che la compongono legati a Fiat o con un un passato in questa. E si potrebbe procedere ancora con il sistema di società dubbie che circondano l’universo Grifa allo scopo di ottenere, tramite l'appoggio dei partiti (con esponenti locali e nazionali) e dei sindacati, soldi veri pubblici e l'ennesima cassa integrazione". "A questo sistema - dice ancora Nuti - va messa la parola fine. Ci è sembrato pertanto doveroso inviare le carte in nostro possesso alla  Guardia di Finanza. Abbiamo percepito fin dal primo tavolo che il pacco era vuoto e che i cittadini venivano presi in giro, ma si è voluto continuare a credere agli annunci di 'luce in fondo al tunnel', si è preferito definirci gufi, spie e infiltrati piuttosto che guardare alla consistenza delle parole. I responsabili politici sono noti, ora il ministero del Lavoro e la Regione non alimentino questo meccanismo".

Per avere notizie di prima mano sulla vicenda i deputati del Movimento hanno tentato più volte di partecipare al tavolo tecnico in programma al Ministero dello Sviluppo economico, quasi sempre senza fortuna. "Una sola volta - afferma Ciaccio - siamo riusciti a partecipare. Ho fatto richiesta di ammissione anche per quello in programma lunedì prossimo ma è stata rigettata".

CHI È LA GRIFA SPA - Grifa sta per Gruppo italiano fabbriche automobili. E’ un’azienda nata 8 mesi fa. Ma il controllo è una sorta di matrioska: è controllata da Energy Crotone 1, società di produzione di energia con sede a Bolzano e capitale sociale di 10 mila euro, controllata a sua volta interamente dalla immobiliare Professional Asset Management, con sede a Milano, di proprietà dell’imprenditore pugliese Raffaele Cirillo e amministrata dal congolese Kiala Dielunguidi, presente in un’altra decina di società con sede in Italia. Anche in questo caso il capitale è di appena 10 mila euro. La vera garanzia di solidità sarebbe l’ingresso del Fondo di investimento brasiliano e dei suoi 100 milioni.
L’amministratore delegato dell’azienda è lucano e si chiama Augusto Forenza, classe 1940. Nella sua squadra quattro esperti nel settore auto provenienti dal mondo Fiat: Giancarlo Tonelli, ex dirigente Fiat, Giuseppe Ragni, già direttore di Alfa Romeo, e Giovanni Battista Randelli con un passato alla Ferrari.

"Siamo la prima società italiana che progetta e produce auto ibride ed elettriche di ultima generazione. Il nostro team, altamente qualificato, è composto da manager, professionisti e tecnici italiani, specializzati nel settore auto". Così si presenta l’azienda che vuole produrre citycar ibride del segmento A - quello della Panda -, un modello di utilitaria a basso costo che non esiste sul mercato.
A Termini Imerese i volumi produttivi dovrebbero essere di 35 mila all’anno e l’avvio della produzione dovrebbe avvenire tra fine 2015 e inizio 2016. Saranno fondamentali, però, alcuni accordi con i fornitori. Grifa monterà nelle proprie auto un pianale completo di motore termico e di alcune parti della meccanica, come il cambio, la trasmissione e i freni. Il motore sarà realizzato da Fiat come, del resto, anche il pianale. Con l’azienda guidata da Sergio Marchionne Grifa ha siglato, infatti, un accordo per ottenere la fornitura di queste parti della vettura. Ma la fisionomia definitiva del layout dell’auto che sarà realizzata a Termini Imerese ancora deve essere stabilita.

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10 novembre 2014
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