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I due Papi Santi

San Giovanni XXIII e il miracolo di Chiaramonte Gulfi (RG) dietro la sua canonizzazione

28 aprile 2014

Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II sono santi. Una vera e propria ovazione dalla immensa folla ha accolto la proclamazione di Santità di Karol Wojtyla e Angelo Giuseppe Roncalli. Grida gioiose e applausi anche quando i maxischermi hanno mostrato le foto dei due Papi santi. Da oggi i due pontefici potranno essere chiamati San Giovanni Paolo II e San Giovanni XXIII.
Ebbene, se tutti conoscono le gesta di Papa Wojtyła, il suo amore per i giovani, i suoi tanti viaggi e, parlando dal punto di vista siciliano, il suo anatema contro la mafia lanciato dalla Valle dei Templi, sicuramente meno saranno le persone che conoscono Papa Giovanni XIII, conosciuto come il "Papa buono". Di quest’ultimo, infatti, vogliamo un po’ parlare, e di ciò che c’è dietro alla sua canonizzazione, ossia del miracolo che Papa Roncalli fece ad una donna di Chiaramonte Gulfi.

Proprio nel giorno della beatificazione dei due papi, la Sicilia ha ricordato un miracolo compiuto nel 1967 dal Papa buono su una donna di Chiaramonte Gulfi, Giovanna Majore La Terra. Il miracolo fu riconosciuto tale nella lunga causa di beatificazione di Giovanni XXIII, durata 35 anni. La donna, all'epoca dei fatti aveva 54 anni. Era il 13 maggio, e si sentì scuotere nel suo letto, dov'era costretta da 23 anni, incapace di camminare perché affetta da patologie motorie.
"Una mia amica mi portò da Roma un'immagine del papa - disse la donna in un'intervista - dicendomi di pregarlo per guarire. Io lo pregai, invece, perché mi evitasse di soffrire, facendomi morire presto. La sua immagine era sopra il mio letto e ricordo che quel 13 maggio ero in agonia. Mi fu impartita l'estrema unzione e sentii una forte scossa in tutto il corpo e una spinta dietro la schiena come se qualcuno volesse spingermi ad alzarmi. Poi mi sentii afferrare da due fortissime mani che mi misero in piedi e mi spinsero verso il centro della stanza. Vidi che i miei piedi rattrappiti si stendevano e la mia pancia gonfia si afflosciava, riprendevo il mio colorito. Chiamai mia sorella ed urlai: 'Sono guarita'".
I medici non riuscirono a trovare alcuna spiegazione scientifica alla guarigione della donna e lei stessa raccontò che qualche giorno dopo Giovanni XXIII le apparve in sogno, dicendole: "Giovanna non ti scoraggiare. Il miracolo lo hai avuto. Va' e cammina sicura".

L'ex sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri, ricorda che nel dicembre '99 fece costruire un busto di marmo raffigurante il papa buono con una targa che ricordasse la vicenda di Giovanna Majore La Terra. "L'ipotesi del miracolo - dice - è stata presa in considerazione dalla Chiesa durante il processo di beatificazione, insieme a quello che ha riguardato Suor Caterina Capitani, ma poi fu escluso nel processo di canonizzazione di Giovanni XXIII". "Suor Caterina venne più volte a Chiaramonte - aggiunge Gurrieri - a conoscere la donna che, come lei, si ipotizzava fosse stata miracolata, ed era presente anche il giorno in cui scoprimmo il busto dedicato a Giovanni XXIII, quel giorno c'era anche il pronipote del Papa, Emanuele Roncalli". Infine, ha ancora ben presente il giorno in cui accompagnò la signora Majore La Terra a Roma: "Lei e Suor Caterina - conclude - furono tra le dodici persone che ricevettero la comunione direttamente dalle mani di Papa Giovanni Paolo II in piazza San Pietro".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it]

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28 aprile 2014
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