I falsi originali di Centuripe al British museum di Londra e al Louvre di Parigi
La rivincita di cinque artigiani molto speciali
Al museo del Louvre di Parigi verrà presto esposta una piccola civetta alta dieci centimetri realizzata dal centuripino Gaetano Grifò, che ha 48 anni e di professione fa il riproduttore di falsi, ma d'autore.
Si accendono i riflettori internazionali su un mestiere legato alla riproduzione di capolavori originali della terracotta, che a Centuripe (EN) svolgono cinque artigiani (alcuni autodidatta altri invece detentori di una tecnica tramandata di padre in figlio). Gli artisti mantengono uno strettissimo segreto sulla tecnica di lavorazione e sui materiali e arnesi utilizzati. Si tratta di officine che fino a qualche anno fa lavoravano quasi di nascosto producendo un tipo d'economia sommersa che spacciava per autentiche alcune opere abilmente imitate dai falsari, e che sono riuscite di recente a conquistarsi un posto di tutto rispetto esportando le produzioni al British museum di Londra, al Louvre di Parigi, nelle gallerie tedesche, olandesi, danesi. Ma soprattutto in quelle francesi si possono ammirare i falsi d'autore ovvero muniti di un marchio dell'autore che riproduce l'opera originale.
Nei laboratori di Gaetano Grifò campeggiano statue, crateri e calici. L'artista è riuscito a mettere a punto una tecnica unica anche per la lavorazione del vetro: con un sistema ''a nucleo'' ha ricavato dalla sabbia il vetro dando forma ad amuleti, anfore, orecchini, collane, bracciali. Una tecnica sperimentata da fenici ed egizi e perfezionata dai romani a che l'artista ha imparato scrutando i ritrovamenti originali, aiutato nel suo lavoro dal fratello Salvatore. Pezzi richiestissimi nelle gallerie austriache, svizzere, francesi, olandesi e tedesche. Di recente l'artista ha anche realizzato una coppa certificata come pezzo unico e collocata accanto al Satiro danzante di Mazara del Vallo.
Oltre a Grifò altri abili artigiani hanno piazzato i loro falsi d'autore nelle gallerie più illustri. È il caso di Salvatore Stancanelli che, affiancato dalla moglie Maria Politi, di recente ha messo a punto una tecnica per l'effetto base nera della colorazione del vasellame a cui ha lavorato per 13 anni e che gli ha fatto conquistare una nota critica di merito dall'archeologo Rosario Patanè, direttore del museo civico di Centuripe per la riproduzione fedele del Cratere di Eufronio.
Fra gli altri artisti, Francesco Marletta, i fratelli Matteo e Patrizia Bonanno, c'è poi la ''Antica arte'' di Antonello Catania e Grazia Castiglione che proprio a Natale hanno consegnato alcuni pezzi ad un museo francese.
Fonte: GdS