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I figli meglio vederli via webcam che non vederli proprio

Sentenza unica in Italia emessa dal Tribunale di Nicosia (Enna)

26 aprile 2008

E' una sentenza che farà scuola quella emessa dal Tribunale di Nicosia (EN) che ha accolto la richiesta dell'avvocato Salvatore Timpanaro, legale di un genitore che, separato dalla moglie, si era rivolto alla magistratura per ottenere di poter ''usare le tecnologie'' in modo da rendere più frequenti e regolari i contatti con i suoi due figli. La prole, dopo la separazione della coppia, sono stati affidati alla madre che due anni fa ha cambiato città per motivi di lavoro.
Il tribunale ha infatti deciso che l'uomo potrà vedere i suoi figli per due volte alla settimana, e per non oltre 20 minuti, attraverso la connessione via internet col computer della ex moglie. E con una webcam potrà dialogare con il figlio maschio che ha 13 anni e con la femminuccia di 12.

La coppia, separatasi consensualmente nel 1995, ha vissuto serenamente la fine del matrimonio. Ma nel maggio scorso la madre, un'impiegata, ha deciso di cambiare città e ha portato con sé i due figli. La distanza che separa Nicosia, paese dell'entroterra siciliano, dalla città dove si è trasferita la sua vecchia famiglia, non consente al padre di vedere i figli a giorni alterni, così come era stato stabilito inizialmente dal Tribunale. Da qui l'idea della webcam, proposta ai giudici di Nicosia dal legale del padre, l'avvocato Salvatore Timpanaro: è stato infatti l'avvocato a chiedere al tribunale il consenso ai contatti via internet spiegando le obiettive difficoltà del padre a raggiungere i figli nella città dove si sono trasferiti. "Le visite virtuali - ha spiegato l'avvocato Timpanaro - certamente non possono trasmettere compiutamente calore e affetto, né sono sostitutive delle visite reali, ma possono valere a far sentire più vicino un genitore lontano e mantenere un legame che altrimenti rischierebbe di sfilacciarsi".
Nel provvedimento i giudici di Nicosia hanno inoltre disposto che il diritto di visita online del padre è aggiuntivo e non sostitutivo degli incontri già autorizzati. L'uomo poi dovrà fornire, a sue spese, computer e webcam necessari per i collegamenti via internet.

L'avvocato Timpanaro ha spiegato che "la clausola di visita sul web non ha precedenti nella giurisdizione del nostro Paese, mentre negli Stati Uniti si va facendo strada".

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26 aprile 2008
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