I fondi di Agenda 2000 per il restauro del castello Manfredonico di Mussomeli
Tra i castelli siciliani questo - un'architettura militare feudale del XIV secolo - si distingue soprattutto per le condizioni strutturali, tra le più integre nella provincia nissena.
Legato alle vicissitudini storiche che dal 1370 (data della sua edificazione ad opera di Manfredi III Chiaramonte) hanno interessato la Sicilia centrale, il castello presenta tutte le caratteristiche di una fortezza inaccessibile. Il suo interno è un continuo susseguirsi di archi decorati, colonne, costoloni, fregi, spesse mura merlate, ampi spazi e suggestive bifore che si aprono verso il panorama collinare circostante.
In fase di realizzazione il piano da 2.246.587 di euro proposto e attuato dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Caltanissetta nel 1999 e assorbito dai fondi del Por un anno e mezzo dopo.
Un traguardo importante: mentre in tutta la Sicilia iniziano ad aprirsi i cantieri del Por (programma operativo regionale) 2000/2006, dunque, Mussomeli si avvia a consegnare la prima opera finanziata dai fondi strutturali europei.
Un'opera particolarmente articolata sia per le dimensioni, sia per la locazione del complesso, che sorge su una rupe alta circa 80 metri, isolata dai rilievi circostanti e fortemente scoscesa.
L'intervento è stato appaltato alla ditta Andrea Bosco di Acireale. Il restauro, per il quale sono stati già erogati 1.485.741 euro (circa il 66% dell'importo), nel dettaglio ha previsto il consolidamento delle strutture murarie, il recupero delle pavimentazioni, la climatizzazione delle sale e la realizzazione di un adeguato impianto di illuminazione dell'intero percorso di accesso.
Mentre per le finalità convegnistiche ed espositive si è provveduto all'adeguamento della Sala dei baroni e delle Sale sveve.