I fondi per il fantomatico Interporto di Termini Imerese
Se il progetto non verrà realizzato che fine faranno i 48 mln messi a disposizione dall'Ue?
Lo scorso marzo la Regione siciliana ha firmato l’atto conclusivo per l’inizio dei lavori dell’Interporto di Termini Imerese. "Un progetto strategico - avevo spiegato un entusiasta Rosario Crocetta - che consentirà di realizzare un percorso intermodale fondamentale per il trasporto delle merci e l’interscambio mare terra, del valore complessivo di 78.090.000 di euro, di cui 49 milioni a valere sul Pac terza fase, 14.5 milioni di euro su fondi regionali e la rimanente parte a carico di fondi privati". "La mancanza della presenza dell’Interporto di Termini - aveva anche ricordato Crocetta - contribuì in maniera non indifferente all’interruzione degli investimenti Fiat sul territorio".
A distanza di un anno però, i lavori non sono iniziati e la realizzazione di questo "progetto strategico" è stata bocciata dall’Ars. E quindi, "che fine faranno i 48 milioni di euro messi a disposizione dall’Europa?".
E’ l’interrogativo posto all’attenzione della Commissione Europea dall’europarlamentare siciliano Ignazio Corrao, già capo delegazione del Movimento 5 Stelle a Bruxelles e vice presidente del gruppo Efdd, che ha presentato un’interrogazione.
"La costruzione dell’opera - ha ricordato l’esponente politico - era stata inserita anche nei documenti di programmazione comunitaria. Soggetto aggiudicatore dell’Interporto era stata la Società degli Interporti Siciliani Spa, società di scopo a totale capitale pubblico. Nel giugno del 2013 la Commissione Europea ha approvato lo stanziamento di 47,9 milioni di euro a fronte di un investimento complessivo di 92,2 milioni di euro, utilizzando i fondi comunitari Fesr nell’ambito dell’obiettivo Convergenza della Regione Sicilia, ma nel luglio del 2014 un voto contrario dell’Assemblea Regionale Siciliana ha bloccato la ricapitalizzazione di Società Interporti, interrompendo di fatto la realizzazione dell’infrastruttura".
"A questo punto della vicenda - ha sottolineato l’europarlamentare M5S - che fine faranno i soldi dell’Europa? Può la Commissione Europea indicare se le risorse stanziate dall’Ue sono vincolate alle sorti della società aggiudicatrice? Possono, in caso, le stesse somme essere utilizzate per il medesimo obiettivo tramite altri soggetti? O possono magari essere utilizzate per la realizzazione di opere certamente più utili? La sensazione è - ha concluso Corrao - che anche in questo caso un’opera pubblica come questa, abbia rappresentato una nebulosa di interessi particolari. Trovo strano infatti che un’azienda che doveva gestire un appalto da 90 milioni di euro, avesse tutta la necessità di una ricapitalizzazione di altri 8 milioni dalla Regione per poter andare avanti. Eppure in campagna elettorale, lo stesso presidente della Regione Crocetta aveva più volte dichiarato che l’interporto di Termini deve essere realizzato. Morale: c’erano i soldi, ma dell’opera nemmeno l’ombra e menomale".
Sulla vicenda si è espresso anche il gruppo consiliare M5S di Termini Imerese, composto dalle consiglieri comunali Eleonora Corpora e Manuela Sinatra che hanno dichiarato: "Questo interporto sta diventando una leggenda. Tutti ne parlano ma nessuno ancora ha visto niente. Il presidente Crocetta in campagna elettorale è venuto a dirci che si sarebbe realizzato. Ma poi non ricapitalizza la società interporti. Forse è il caso - hanno concluso le consigliere - di investire diversamente queste somme, magari in un progetto più in linea con una vocazione turistica ed ecosostenibile".
- Firma decisiva per l'Interporto di Termini Imerese (Guidasicilia.it, 01/03/14)