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I Forconi contro la concorrenza sleale

Protesta a Messina: "Il settore dell'agricoltura sta affondando, il problema è che nessuno fa niente"

29 luglio 2014

"Si sta distruggendo un'economia, la si sta martoriando e se continua così siamo pronti in inverno a fare quello che stiamo facendo stamattina. Il governo deve darsi da fare per attuare al più presto le norme di salvaguardia. E' la continuazione di una protesta fatta in modo civile, democratico ed autorizzato. Anche il presidente dell'Ars ha dichiarato qualche giorno fa a Bruxelles che l'agricoltura è in ginocchio". Sono le parole di Mariano Ferro, il leader dei Forconi, che ieri mattina sono tornati a protestare in 'strada' con un carico di pomodorini e peperoni rovesciato nel serpentone dell'imbarcadero dei traghetti a Messina e la distribuzione di volantini agli automobilisti che si imbarcano sui traghetti privati.

"Il settore dell'agricoltura - ha spiegato Ferro - sta affondando, il problema è che nessuno fa niente. Spero che il governo nazionale faccia qualcosa perché siamo in ginocchio. Questo pomodoro che abbiamo gettato a terra viene da Tunisi e noi con i prezzi dell'Africa non possiamo competere". "In Marocco sono pronti con un piano di un milione di ettari per produzione di ortaggi noi saremo sommersi e non potremo fare niente perché loro fanno concorrenza sleale. Ci sono delle norme di salvaguardia - ha ricordato Ferro - e dei trattati con il Marocco per prezzi e quantità: se nessuno le fa rispettare noi siamo rovinati. L'agricoltura è uno dei settori trainanti per la nostra regione se lo stato non ci tutela centinaia di aziende saranno costrette a chiudere".
"Venerdì pomeriggio, per lo stesso motivo, i trattori veneti erano insieme ai sindaci veneti erano in piazza Bra davanti all'arena di Verona. Non è una questione siciliana - ha evidenziato - è una questione italiana". "Da anni - ha proseguito Ferro - diciamo che se continua così saremo sommersi dai prodotti esteri. Si sta distruggendo un settore che non ce la fa più. Solo a Vittoria, per esempio ci sono quasi cinquemila esecuzioni immobiliari. E' quasi una diffida al governo o si muove o ci muoviamo noi".

Alla protesta dei Forconi hanno preso parte anche i sindaci dei Comuni ragusani di Acate, Pozzallo e Chiaramonte Gulfi, e di quello nisseno di Niscemi. Il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia ha affermato: "E' una battaglia democratica, non è il blocco delle strade che creava vere difficoltà alla nostra economia. Ci si prefigge di porre i problemi a Roma". Secondo il sindaco, "la situazione è diventata veramente insostenibile per l'economia e non soltanto per la serricoltura che rappresento ma anche per l'agricoltura meridionale. Il meridione è distrutto a livello agricolo distrutto dall'assenza da oltre 25-30 anni di normative a sostegno dell'agricoltura ,dall'accordo euro marocchino e da tanti altri accordi che l'Europa ha intrapreso, dall'assenza di misure di salvaguardia da parte del governo nazionale nonostante altri paesi europei hanno adottato misure di salvaguardia nei confronti della propria agricoltura".

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29 luglio 2014
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