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I Forconi "dialoganti" dal Papa...

"I poveri non possono aspettare". Papa Francesco "benedice" le ragioni della protesta dei Forconi

23 dicembre 2013

Papa Francesco "benedice" le ragioni della protesta dei Forconi. Fa comunque appello al movimento a "respingere le tentazioni dello scontro e della violenza" e a seguire sempre "la via del dialogo".
La partecipazione ieri all'Angelus in Piazza San Pietro di una rappresentanza dei Forconi con lo striscione "I poveri non possono aspettare" - frase del Papa che lui ha subito colto - segna una vittoria morale del movimento, almeno dell'ala "dialogante": tanto che alle inattese parole di Bergoglio, che ha dedicato varie considerazioni a quanti si erano radunati per "manifestare il loro impegno sociale" e "difendere i diritti", augurando poi a tutti "un Natale di giustizia", i presenti si sono lasciati andare a scene di commozione e di esultanza.

Il Pontefice sempre attento al grido dei poveri, pronto a fare sue le ragioni del disagio, non ha perso occasione per mettersi in ascolto, persino al di là delle attese, di chi è sceso in piazza per invocare lavoro e garanzie contro la chiusura delle piccole aziende travolte dalla crisi. Al momento dei saluti dopo l'Angelus, il Pontefice si è soffermato proprio sullo striscione dei forconi. "Leggo lì, scritto grande: 'I poveri non possono aspettare'. È bello!", ha esclamato "a braccio". "E questo mi fa pensare che Gesù è nato in una stalla, non è nato in una casa", ha poi proseguito, interrotto più volte dagli applausi. "E io penso oggi, anche leggendo quello - ha detto ancora Bergoglio -, a tante famiglie senza casa, sia perché mai l'hanno avuta, sia perché l'hanno persa per tanti motivi. Famiglia e casa vanno insieme. È molto difficile portare avanti una famiglia senza abitare in una casa".
Poi il suo appello: "In questi giorni di Natale, invito tutti - persone, entità sociali, autorità - a fare tutto il possibile perché ogni famiglia possa avere una casa". Il Papa è quindi entrato più nello specifico, in merito alla presenza in piazza dei dimostranti dei Forconi. "A quanti dall'Italia si sono radunati oggi per manifestare il loro impegno sociale - è stato il suo richiamo - auguro di dare un contributo costruttivo, respingendo le tentazioni dello scontro e della violenza, e seguendo sempre la via del dialogo, difendendo i diritti".
Al termine, Francesco ha rivolto a tutti un augurio per "una Natale di speranza, di giustizia e di fraternità", rimarcando soprattutto il termine "giustizia". I manifestanti in piazza non avrebbero potuto sperare di più.

Quando il Papa ha letto in diretta mondiale il loro striscione, al leader siciliano dei Forconi, Mariano Ferro, che aveva annunciato la presenza del movimento in Piazza San Pietro "per dire al mondo che la smetta di dipingerci come violenti", è scesa una lacrima. "Bello, bello...", ripeteva a caldo, con gli occhi lucidi, mentre gli altri sollevavano i pugni in segno di vittoria, tra grida di trionfo. Tra i 50 mila di Piazza San Pietro, per i circa 1.500 manifestanti, soprattutto siciliani e veneti (con il portavoce locale Lucio Chiavegato), la presenza all'Angelus è stata un inequivocabile successo. Le frasi di Bergoglio, tra lo sventolio di bandiere con la Trinacria e di stendardi veneti, sono state salutate con applausi convinti e cori "Papa, Papa", e "bravo Francesco". "È il nostro Papa, il Papa dei poveri", hanno gridato i forconi, che subito dopo l'augurio del Pontefice per un "Natale di giustizia" si sono abbracciati con volti ancora increduli. "Hai visto, che a darmi retta...", ha detto Chiavegato a Ferro. "Il Papa cambia l'anima - ha detto Mariano Ferro - ci ha ricaricato le batterie. Noi siamo venuti oggi qui per dimostrare che non siamo violenti. Ci siamo già divisi da quelle fasce estreme  che vogliono metterci il cappello, noi siamo moderati e vogliamo dimostrarlo. Vogliamo parlare con gli italiani, e se facendo le manifestazioni creeremo qualche disagio, è necessario. L'invito del Papa é a ribellarsi all'ingiustizia, e noi siamo per la giustizia. C'é gente che perde la casa, e casa e famiglia vanno insieme, lo ha detto anche lui. Il flop del 18 può essere invece il momento del rilancio".

Malgrado le spaccature e le divisioni, anche Danilo Calvani, leader laziale del movimento 9 dicembre, ha apprezzato le parole di Bergoglio. "Concordo assolutamente con il Pontefice - ha detto -. Il suo invito alla non violenza era stato già accolto nella nostra manifestazione a piazza del Popolo, come abbiamo dimostrato a tutta l'Italia. La nostra protesta è sempre stata pacifica, nonostante il clima di terrore creato dai media".

Calvani ha poi però lanciato una frecciata a Ferro, dando l'annuncio della protesta che dovrebbe svolgersi il 2 gennaio in Sicilia: "Hanno invitato me, non vogliono più Ferro". "Mariano Ferro è stato delegittimato dal suo stesso movimento dei Forconi - ha aggiunto Calvani - Il 2 gennaio ci sarà una grande manifestazione in Sicilia, dove sono stato invitato e dove non vogliono assolutamente Ferro".

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

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23 dicembre 2013
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