I funerali a Jack Lemmon, l'attore della risata grottesca
Si è spento a Los Angeles l'attore della risata grottesca
Grazie Jack
Si è spento a Los Angeles l'attore della risata grottesca che ha interpretato i generi più disparati: dal dramma alla commedia, esprimendo nel gesto e nel volto le numerose sensazioni dell'animo umano. Già da tempo malato di cancro, Jack Lemmon è scomparso lasciando un ricordo insostituibile nelle menti di artisti e amatori.
Esilarante in coppia con Walter Matthau, tragico in "Missing", polemico in "Americani", Lemmon ha trasposto sullo schermo le contraddizioni di una generazione intera.
Le tappe più significative della sua carriera si ripercorrono attraverso immagini note, come quelle con la Mc Lain in "Irma la dolce" (1963) e quelle che ritraggono il trio Monroe, Curtis e Raft in "A qualcuno piace caldo".
Tre esperienze influenzano la formazione artistica di Jack: gli studi universitari a Harvard, il servizio militare in marina e finalmente Brodway.
Sebbene il suo esordio sullo schermo arriva tardi (nel 1954 con "La ragazza del secolo"), il "re della commedia" calca le scene del palcoscenico già da bambino, dando i primi segnali di un grande talento artistico. Da quel primo esordio seguirono in pochi anni commedie spassose: "La strana coppia" (1968), "Non per soldi…ma per denaro" (1966), "Due irresistibili brontoloni" (1993).
Ma si aspetterà fino al 1955 per l'Oscar come non protagonista in "Mister Roberts", dove la passione per il mare riaffiora nel personaggio di un marò portabandiera.
E ancora di Wilder è la regia di "L'appartamento" (1960) e la sequenza di Lemmon che scola gli spaghetti con la racchetta da tennis.
Non solo crasse risate quelle delle scene dei suoi film; basta, infatti, ricordare i "Giorni del vino e delle rose" del 1962, dove Jack affronta il tema dell'alcoolismo.
Suggellate da una terribile ansia sociale, le ultime apparizioni di Lemmon sono state quelle di "I Brontoloni" del 1993 e degli "Americani" l'anno precedente, dove l'imperativo "vendere ad ogni costo" spegne il più piccolo barlume di dignità umana.
Questo dunque era Jack Lemmon: un uomo la cui intelligenza mimica si è magistralmente trasposta sul grande schermo, dando vita a un cinema senza tempo.