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I Giovani vogliono più spazi pubblici e meritocrazia

Ecco cosa vogliono le nuove generazioni: impegnarsi nella vita politica e nuove forme di partecipazione

23 agosto 2008

Voglia di vita comune e di spazi pubblici, di rappresentanza civica e politica, di riforme radicali e meritocrazia.
E' questa la fotografia scattata da una recente indagine realizzata da Cittalia-Anci Ricerche per conto dell'Anci su 'La città dei giovani'. L'indagine, realizzata su un campione di 2mila persone tra i 18 e i 34 anni, è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa con il ministro per le Politiche giovanili Giorgia Meloni, dal responsabile Anci per le Politiche giovanili Roberto Pella e dal segretario generale di Cittalia-Anci Ricerche Pierciro Galeone.
Dalla ricerca emerge una forte domanda di socializzazione. Per questo il 5% degli intervistati chiede più spazi culturali, il 33% chiede di fare della piazza luoghi d'incontro e il 30% di favorire l'apertura di luoghi ricreativi. I giovani chiedono opportunità e vogliono una società basata sul riconoscimento del merito: il 65% dei giovani, il 47% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni e il 74% di quelli tra i 25 e i 34 anni, si aspettano l'impegno delle istituzioni per favorire la meritocrazia.

I dati dicono che i giovani vogliono darsi da fare per la collettività e ritengono per la maggior parte indispensabile (49%) e utile (44%) impegnarsi nella vita politica anche se i più (82%) credono siano necessarie nuove forme di partecipazione. La strada tracciata dai giovani per far sentire la propria voce nella politica del proprio comune è soprattutto quella di prender parte a incontri o dibattiti pubblici (16%), a comitati di cittadini (15%), sottoscrivere petizioni e votare referendum (13%) mentre avere contatti con i partiti politici o con il sindaco è la modalità indicata dal 10%.
Inoltre per il 61% degli intervistati l'impegno dei giovani nella vita politica la rinnova e la rende più moderna (29%). I temi su cui il governo dovrebbe puntare, secondo i giovani, sono: le riforme radicali (69%), il federalismo (58%), un'ispirazione laica (69%) più che su quella cattolica (31%). I giovani vogliono cioè uno stato laico, capace di dare risposte decise e radicali ai problemi e alle emergenze del Paese, in un contesto di federalismo amministrativo e fiscale.

Gli intervistati vogliono sicurezze e l'80% chiede di rendere sicuri i posti di lavoro. L'aumento dei salari (richiesto dal 59%) è fortemente collegato all'esigenza della casa. I giovani vorrebbero così agevolazioni economiche (51%) ma anche la costruzione di nuove case popolari (23%) e il sostegno alle famiglie in difficoltà con un potenziamento dei contributi per l'affitto (28%). Riguardo alla sicurezza urbana il 68% chiede di rafforzare controlli sull'immigrazione.
Anche una migliore qualità della vita è un tema al centro delle aspettative dei ragazzi che desiderano in larga parte la riduzione di problemi di traffico o parcheggio, l'estensione di orari di uffici e banche e un servizio di tipo più efficiente. Gli intervistati ritengono che sia il Comune l'ente più vicino ai cittadini, seguito dalla Provincia, dalla Regione e dallo Stato. Infine, i giovani di oggi si sentono, per la maggior parte, peggiori rispetto alle generazioni passate. La causa, si legge nella ricerca, potrebbe essere riconducibile al modo in cui sentono di essere percepiti dall'opinione pubblica, fortemente centrato sul disimpegno, sulla futilità, sulla mancanza di autonomia dalle famiglie.

"So quanta voglia di merito c'è nelle nuove generazioni. Bisogna passare da una cultura assistenziale, che vuole i ragazzi semplici fruitori di un messaggio, al farli misurare e lasciare che a fare la differenza siano il talento, la disponibilità al sacrificio e la capacità di mettersi in gioco" ha detto il ministro Meloni. "I giovani - ha aggiunto - non chiedono aiuto di Stato né egualitarismo ma uguaglianza alla base di partenza". [Adnkronos/Ign]

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23 agosto 2008
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