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I "guerriglieri" di Niscemi

Dopo l'ennesimo scontro tra attivisti No Muos e polizia, le forze dell’ordine hanno perquisito le case dei manifestanti

15 marzo 2013

A Niscemi (CL) la situazione ricorda ogni giorno di più quella della Val di Susa, così come gli attivisti No Muos somigliano tantissimo ai loro fratelli No Tav.
Ieri mattina è riesplosa la tensione tra attivisti del movimento 'No Muos', che presidiano la base militare Usa di contrada Ulmo, e le forze di polizia chiamate al controllo il territorio. Durante un giro di perlustrazione della zona presidiata, gli agenti di polizia (secondo quanto ha riferito il commissario, Gabriele Presti) sarebbero stati fatti segno di una fitta sassaiola a opera dei dimostranti, i quali avrebbero pure sparato un bengala. "Tre poliziotti sono stati colpiti ma - ha precisato la polizia - non feriti. Nei loro confronti sarebbero state anche profferite minacce".

Per verificare l'eventuale possesso di altri ordigni, la polizia ha eseguito, sempre in mattinata, perquisizioni domiciliari nei confronti di una decina di attivisti, senza però alcun esito. L'iniziativa degli agenti è stata duramente condannata dal coordinamento regionale dei comitati No Muos della Sicilia. "Le perquisizioni sono avvenute senza alcun mandato, giustificate dalla ricerca di armi o esplosivo. La crescente attività repressiva nei confronti del movimento avviene all'indomani dell'incontro tra Monti e Crocetta, in cui si registra un gravissimo passo indietro del presidente della Regione rispetto alle decisioni di revocare le autorizzazioni alla costruzione dell'impianto satellitare, assunte durante l'ultima campagna elettorale".

"Sappiamo chiaramente - ha aggiunto il coordinamento - che la mossa di oggi rientra nel disegno di attaccare e danneggiare un movimento, che in pochi mesi ha acquisito una grandissima forza e una larga partecipazione popolare, riuscendo ad ottenere importanti risultati e facendo comprendere a tutti la forza delle proprie ragioni. I comitati non cederanno il passo alla paura e non si lasceranno intimidire da questi metodi, ormai conosciuti, ma anzi proseguiranno sempre più determinati nella lotta contro il Muos e le antenne Nrtf, veri strumenti di distruzione e di morte".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

- Il caso Muos sul tavolo di Palazzo Chigi (Guidasicilia.it, 12/03/13)

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15 marzo 2013
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