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I libri dell'Ars tornano a Palermo

Trasferiti provvisoriamente a Bagheria, i libri antichi avranno casa nell'Albergo delle Povere

16 febbraio 2013

Per i libri dell’Assemblea regionale siciliana, trasferiti a Bagheria per ragioni di sicurezza, c’è una location: l’Albergo delle povere di Corso Calatafimi. Il Presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone, non ha dovuto faticare sette camice per trovare un luogo adatto per ospitare i preziosi volume espulsi da Palazzo dei Normanni. Ha incaricato i collaboratori di fare un inventario degli immobili di proprietà della Regione siciliana e, ottenuta la collaborazione, efficace, dei funzionari regionali, si è trovata la soluzione. La nuova sede deve comunque essere preparata ad accogliere i volumi, che sono tanti ed hanno bisogno dell’ambiente adatto. L’Albergo delle Povere è tuttavia il luogo ideale, perché dista meno di 500 metri da Palazzo dei Normanni e consente perciò una fruizione dei libri ottimale.

I problemi però da risolvere rimangono e sono costituiti dal contratto che lega l’Assemblea con l’azienda che ha trasferito i libri e li ha presi in cura. Pare che il contratto preveda pesanti sanzioni in caso di rescissione e quindi gli uffici sono alle prese con questo "cappio" al collo, costruito nella precedente legislatura.
La decisione di trasferire i volumi priva gli utenti della consultazione dei libri anche se sulla carta essa dovrebbe essere mantenuta. Quanti chiedono in visione un libro debbono farne richiesta ed attendere che esso venga portato da Bagheria, dove la biblioteca del fondo "antico" è stata trasferita. La consultazione del primo volume è gratuita, ma la richiesta di altre consultazioni deve essere retribuita.

La notizia del trasferimento di parte della biblioteca, che fece enorme scalpore (i libri hanno fatto parte del Palazzo come le sue mura, virtualmente), è stata spiegata con i problemi di sicurezza. Troppi libri in spazi angusti. Come ogni biblioteca ospitata in palazzi antichi, in verità. Se questo metro dovesse essere seguito altrove, le biblioteche italiane sarebbero spogliate di metà dei loro libri. La scelta, inoltre, di trasferire i libri a Bagheria e affidarli in custodia ad una azienda che si occuperebbe soprattutto di informatica, ha destato perplessità, insieme ai costi dell’intera operazione.

La facilità, infine, con cui la Presidenza dell’Ars ha trovato una soluzione alla fruizione della biblioteca di Palazzo dei Normanni a pochi passi dalla sede naturale, getta un’ombra di dubbio sulla ricerca di una location alternativa, seppure provvisoria. E’ impossibile credere, e i fatti hanno dato ragione ai dubbi, che non sia stato possibile trovare una soluzione diversa da Bagheria, peraltro provvisoria, ed è difficile credere che sia stato necessario affrontare e risolvere in poche settimane il problema della sicurezza, che in settanta anni non ha turbato i sonni dei governanti e delle autorità di controllo. Una fretta davvero inconsueta rispetto ai tempi della burocrazia al punto da lasciare fuori dalla decisione i deputati responsabili della vigilanza, come Pino Apprendi, che si è lamentato formalmente di essere stato ignorato. [Fonte: SiciliaInformazioni.com]

- La biblioteca dell'Assemblea (Guidasicilia.it, 08/12/12)

 

 

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16 febbraio 2013
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