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I maestri gelatai siciliani rischiano di squagliarsi nel nulla... Dallo Sherbeth Festival alcuni intenti pro-gelato

22 ottobre 2007

Il Made in Italy è legato anche, ovviamente, all'arte gelatiera italiana, una delle massime espressioni della cucina nazionale. Sedersi in una gelateria all'estero è un po' come stare all'interno di un atelier dove degustare un buon gelato in qualsiasi periodo dell'anno costa molto caro quando si punta sulla qualità e la perfezione. La globalizzazione è una minaccia dietro l'angolo anche per questo settore, che con la diminuzione dell'esportazione di materie prime e di maestranze qualificate riesce sì a ridurre i costi ma sacrifica però la superiorità qualitativa.

La mancanza di ''maestri gelatai'' è un problema che rischia di farsi sentire anche in Sicilia, una delle patrie del gelato (nell'isola, secondo gli ultimi dati, le gelaterie artigianali sono 2.000, con circa 5 mila occupati, a fronte delle 32 mila botteghe del gelato in Italia), dove gli artigiani gelatieri non riescono a trovare giovani apprendisti da avviare al lavoro e sono costretti a rivolgersi agli stranieri che frequentano i corsi di specializzazione. Dallo Sherbeth Festival - così chiamavano il gelato (o meglio il sorbetto) gli arabi che ne furono inventori -, che si è tenuto a Cefalù dal 19 al 21 ottobre, la categoria quindi lanciato un appello alle istituzioni perché si istituisca nell'isola una Scuola per la formazione permanente di maestri gelatieri.
La proposta è stata portata da Antonio Cappadonia, maestro gelatiere e direttore del Festival del gelato. ''La scuola del gelato - ha detto Cappadonia - non deve formare i giovani per una settimana o per due mesi, ma deve essere una struttura di formazione permanente, che deve aggiornare gli operatori''.

Il presidente di Confartigianato alimentare, Loris Molin Pradel, ha invece sostenuto la necessità ''di esportare all'estero il know-how dei gelatieri italiani, sfruttando le produzioni locali per creare gelati di qualità ma con la tecnica del made in Italy''. Nella stessa manifestazione, sono stati inoltre anticipati dal presidente Pradel, gli aspetti principali di un documento, che sarà il vademecum per i maestri gelatieri. Latte, uova, zucchero, panna e addensanti naturali come la farina di semi di carruba (ingrediente che si trova anche nel latte in polvere per i bambini) sono gli elementi base per la preparazione del gelato artigianale previsti nel nuovo disciplinare di Confartigianato e Cna che sarà presentato ufficialmente domani a Roma.
Il documento sarà poi conferito al Ministero per le Politiche agricole, dove sarà avviato un confronto anche con le industrie dei semilavorati per il riconoscimento del marchio Stg, specialità tradizionale garantita, una sorta di Doc per i vini. Sarà un ente di certificazione terzo a verificare il rispetto delle regole da parte degli artigiani.
''Il mercato del gelato è drogato - ha detto il presidente di Confartigianato - Ci sono troppi operatori che hanno cavalcato solo per business l'immagine positiva che in questi anni abbiamo dato alle nostre produzioni''.

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22 ottobre 2007
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