I magistrati diserteranno ancora una volta le cerimonie per l'inaugurazione dell'anno giudiziario
I giudici contro la riforma Castelli
All'inaugurazione dell'anno giudiziario, che si terrà il 28 gennaio 2006, i magistrati non ci saranno: protestano contro la riforma della Giustizia. Saranno presenti solo all'inaugurazione presso la Corte di Cassazione, il 27 gennaio, e solo perché è stato invitato il presidente Ciampi al quale riservano ''un doveroso rispetto''.
''La riforma - hanno spiegato i giudici - non è più una legge del Polo ma una legge dello Stato alla quale non possiamo disobbedire, ma dobbiamo fare tutto ciò che è possibile per modificarla''.
Annunciando la manifestazione, il presidente dell'Associazione nazionale magistrati (Anm) Ciro Riviezzo ha detto che gli schemi dei decreti attuativi della ''controriforma dell'ordinamento giudiziario'' non hanno affrontato né risolto i nodi segnalati dalla magistratura: ''Non vogliamo discutere la politica giudiziaria di questo o quel governo - ha detto Riviezzo - ma notiamo un lucido disegno di marginalizzazione del ruolo della magistratura''.
Secondo il segretario dell'Anm Antonio Patrono la riforma ''cadrà, ma bisogna vedere tra quanto tempo e dopo quali danni. Noi continuiamo la protesta e a discutere con maggioranza e opposizione cercando di convincere quest'ultima a cambiare una riforma non solo sbagliata, ma inapplicabile''. Carlo Fucci, vice presidente dell'Anm, ha detto: ''Dobbiamo chiedere a chi governerà di bloccare, modificare e trasformare la riforma nel rispetto della Costituzione. Non possiamo dire no a una legge dello Stato ma ridurre e limitare i danni, coinvolgendo la Corte costituzionale per bloccare lo scempio''.
Concordi nella scelta della protesta tutte le componenti dell'associazione, infatti, il documento che chiama i magistrati alla diserzione delle cerimonie nelle corti d'appello, è stato approvato con un solo voto contrario.
Il procuratore di Venezia Vittorio Borraccetti di Magistratura democratica, ha detto: ''E' nostra intenzione dare un segnale molto forte contro una riforma che limita l'autonomia e l'indipendenza della magistratura e mortifica la funzione giurisdizionale ma anche per denunciare l'incuria totale del governo sui problemi della giustizia''. ''Diserteremo le cerimonie - gli ha fatto eco il vicepresidente dell'Anm Carlo Fucci di Unità costituzionale - per contestare una riforma che non condividiamo e per spiegare all'opinione pubblica che i problemi della giustizia non sono stati affrontati durante questa legislatura''.
Anche per l'inaugurazione dell'anno giudiziario del 2005 i magistrati dell'Anm protestarono e diedero visibilità e voce alla loro battaglia contro la riforma del ministro Castelli.