I marittimi di Mazara accusati di essere "predatori" di reperti
Sale la tensione con la Libia che continua a trattenere i motopesca "Boccia II", "Maestrale" e "Sirrato"
Il ritrovamento di cocci di anfore antiche a bordo di uno dei tre pescherecci di Mazara del Vallo (TP) sequestrati in Libia ha fatto salire la tensione attorno alla vicenda, con la stampa locale che attacca i marittimi come "predatori" non solo delle risorse ittiche ma anche del patrimonio archeologico libico.
L'informazione è stata riferita dal presidente del Distretto siciliano della pesca, Giovanni Tumbiolo, che da lunedì si trova a Bengasi per seguire il caso e ha avuto contatti con varie autorità, tra le quali il ministro della Pesca, Jibril, e alti gradi militari.
Secondo quanto riporta Tumbiolo, i cocci erano dentro un borsone sportivo di uno dei membri degli equipaggi dei tre pescherecci, il "Boccia", il "Maestrale" e il "Sirrato". Si tratta, ha notato il presidente del Distretto siciliano della pesca, di reperti che di frequente restano impigliati nelle reti perché sono sparsi in grande abbondanza sui fondali del Mediterraneo. I marittimi - dodici mazaresi e sette tunisini - li avrebbero dunque trovati occasionalmente. I cocci sarebbero privi di un significativo valore, ma ciò nonostante i quotidiani libici hanno dato molto risalto al loro ritrovamento, e questo avrebbe infiammato anche alcuni settori delle milizie presenti a Bengasi.
"La stampa locale - ha spiegato Tumbiolo - ha sollevato un polverone, dicendo che si tratta di contrabbando di reperti del valore 1 milione di dinari, circa 600 mila euro". "Il giudice del tribunale militare - ha aggiunto - si è riservato di approfondire la questione, continuano le trattative, ma la situazione è confusa". Tumbiolo alla fine ha aggiunto che "potrebbe aprirsi un contenzioso, di cui non possiamo prevedere la durata e la vicenda potrebbe assumere rilevanza di carattere penale. I nostri marittimi sono molto scoraggiati". [Informazioni tratte da Repubblica/Palermo.it, ANSA]
- Fuori dal carcere libico i marinai mazaresi (Guidasicilia.it, 15/06/12)