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I metodi contraccettivi e lo scopo ultimo del matrimonio

Il Papa contro la contraccezione: ''La tecnica non può sostituire la supremazia dell'amore''

04 ottobre 2008

Purtroppo (per il Papa) anche molti fedeli faticano ad accettare il messaggio della Chiesa sull'amore coniugale, che dice no alla contraccezione e sì ai figli e comprende i metodi naturali di controllo della fertilità femminile...
Papa Benedetto XVI ieri mattina, al Congresso internazionale 'Humanae vitae: attualità e profezia di un'Enciclica', ha voluto ribadire l'insegnamento della Chiesa in materia di sessualità.
L'evento, organizzato congiuntamente dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia e dall'Università Cattolica del Sacro Cuore, si è tenuto a 40 anni dalla pubblicazione della celebre enciclica di Paolo VI con cui proibì la pillola (Humanae Vitae - 25 luglio 1968).

"Possiamo chiederci - ha detto il Pontefice - come mai oggi il mondo, ed anche molti fedeli, trovano tanta difficoltà a comprendere il messaggio della Chiesa, che illustra e difende la bellezza dell'amore coniugale nella sua manifestazione naturale?". "Certo - ha aggiunto - la soluzione tecnica anche nelle grandi questioni umane appare spesso la più facile, ma essa in realtà nasconde la questione di fondo, che riguarda il senso della sessualità umana e la necessità di una padronanza responsabile, perché il suo esercizio possa diventare espressione di amore personale". Quindi ha spiegato papa Ratzinger , "la tecnica non può sostituire la maturazione della libertà, quando è in gioco l'amore. Anzi, come ben sappiamo, neppure la ragione basta: bisogna che sia il cuore a vedere. Solo gli occhi del cuore riescono a cogliere le esigenze proprie di un grande amore, capace di abbracciare la totalita' dell'essere umano". "Per questo - ha detto ancora - il servizio che la Chiesa offre nella sua pastorale matrimoniale e familiare dovrà saper orientare le coppie a capire con il cuore il meraviglioso disegno che Dio ha iscritto nel corpo umano, aiutandole ad accogliere quanto comporta un autentico cammino di maturazione".

"A distanza di 40 anni dalla pubblicazione dell'Enciclica
- ha detto ancora Papa Ratzinger - possiamo capire meglio quanto questa luce sia decisiva per comprendere il grande sì che implica l'amore coniugale. In questa luce, i figli non sono più l'obiettivo di un progetto umano, ma sono riconosciuti come un autentico dono, da accogliere con atteggiamento di responsabile generosità verso Dio, sorgente prima della vita umana". "E' vero, d'altronde - ha spiegato il Pontefice - che nel cammino della coppia possono verificarsi delle circostanze gravi che rendono prudente distanziare le nascite dei figli o addirittura sospenderle. Ed è qui che la conoscenza dei ritmi naturali di fertilità della donna diventa importante per la vita dei coniugi". "I metodi di osservazione - ha aggiunto Ratzinger - che permettono alla coppia di determinare i periodi di fertilità, le consentono di amministrare quanto il Creatore ha sapientemente iscritto nella natura umana, senza turbare l'integro significato della donazione sessuale""In questo modo i coniugi - ha infine osservato Benedetto XVI - rispettando la piena verità del loro amore, potranno modularne l'espressione in conformità a questi ritmi, senza togliere nulla alla totalità del dono di sé che l'unione nella carne esprime. Ovviamente ciò richiede una maturità nell'amore, che non è immediata, ma comporta un dialogo e un ascolto reciproco e un singolare dominio dell'impulso sessuale in un cammino di crescita nella virtù". [Adnkronos]

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04 ottobre 2008
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