I ''misteri'' sull'omicidio di Mauro De Mauro

''La polizia non comunicò ai carabinieri la scomparsa del giornalista''

La polizia non comunicò subito ai carabinieri la scomparsa di Mauro De Mauro, il giornalista ucciso il 16 settembre del 1970. La circostanza è stata ricordata nei giorni scorsi da Angelo Tadeo, il militare dell'Arma che collaborò con il capitano Giuseppe Russo (ucciso nel 1977) alle indagini sulla scomparsa del cronista, davanti alla terza sezione della Corte d'Assise di Palermo che processa Totò Riina come mandante dell'omicidio.
"La mattina successiva alla scomparsa di De Mauro - ha detto Tadeo, confermando quello che aveva scritto in un appunto nel 1970 - Russo mi disse che aveva saputo del sequestro del cronista e mi chiese di andare a casa della famiglia del giornalista. Quando arrivai la moglie di De Mauro, Elda, mi disse che aveva denunciato il fatto alla Squadra mobile. Gli agenti le avevano assicurato che avrebbero subito avvertito anche noi, in modo che ci attivassimo, ma non lo fecero. Anche Elda De Mauro era molto sorpresa da questo comportamento della polizia".
I carabinieri, come ha ricordato Tadeo, seguivano la pista del traffico di droga, sul quale De Mauro poteva avere avuto informazioni, mentre gli agenti battevano la pista che portava all'omicidio del presidente dell'Eni, Enrico Mattei, sul quale il cronista stava lavorando per un film con il regista Francesco Rosi. "Secondo Russo, che si recò anche a Gela per capire quanto attendibile fosse la pista Mattei, la strada giusta era quella della droga - ha spiegato Tadeo - Settimanalmente mi incontravo con il commissario di polizia Bruno Contrada per scambiarci le informazioni sulle indagini, ma relativamente a quel caso non vi fu, come invece era avvenuto in passato, una perfetta intesa. Ebbi l'impressione che non ci dicevano tutto".
Il processo è stato rinviato al 12 marzo. Nella prossima udienza sarà sentita Maria Fais, sorella di Angela, giornalista de L'Ora morta nel disastro aereo di Montagna Longa, e Giuseppe Scibilia, altro carabiniere che collaborò con il capitano Russo. [ANSA]