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I morti della base ''Maestrale'' di Nassiriya. Retroscena inediti in una nuova inchiesta di Rainews24

29 giugno 2006

Erano le 10.40, quel giorno a Nassiriya. Era il 12 novembre del 2003. In Italia le otto erano passate da quaranta minuti quando i telegiornali diffusero i primi lancia d'agenzia: un attentato alla base italiana ''Maestrale''.
Più tardi si seppe che un'autobomba lanciata contro la base aveva ucciso diciannove italiani fra carabinieri, uomini dell'esercito e civili, tutti appartenenti all'operazione Antica Babilonia.

A distanza di poco più di due anni e mezzo, Rainews 24 ha mandato in onda un filmato inedito che potrebbe cambiare in parte - almeno stando alle affermazioni di alcuni legali delle famiglie delle vittime - i connotati di quella giornata con l'apporto di elementi di responsabilità, finora impensabili. Il video mostra la base Maestrale immediatamente dopo l'attacco. Da quel che resta delle due palazzine si levano colonne di fumo. In sottofondo, le sirene delle ambulanze. Ma anche un crepitìo, ripetuto, di colpi.

''Alcuni tra i militari italiani morti nella strage di Nassiriya, del 12 novembre del 2003, sono morti a causa dell'esplosione della riservetta posta davanti alla base Maestrale. Nei corpi di alcuni dei soldati sono stati trovati proiettili appartenenti ai reparti italiani esplosi in seguito all'attentato terroristico. Secondo le norme di sicurezza il deposito di armi doveva essere posto al riparo da eventuali attacchi''.
E' quanto denuncia l'inchiesta ''Eroi senza medaglie'', realizzata da Sigfrido Ranucci e a cura di Maurizio Torrealta.

Nel documento viene mostrato un filmato inedito dove si vede la base attaccata e si odono chiaramente i colpi impazziti provenienti dalla riservetta che esplodono per una decina di minuti. Il legale della famiglia di Alessandro Carrisi, il caporale scelto dell'esercito morto a Nassirya, Francesca Conte, ha dichiarato che il suo assistito è morto proprio a causa dell'esplosione della riservetta e che probabilmente anche altri ragazzi potrebbero essere morti per lo stesso motivo.
L'ex maresciallo Domenico Leggiero, responsabile del Comparto difesa dell'osservatorio militare ha mostrato a Rainews24 delle foto inedite scattate immediatamente dopo la strage, e ha detto che ''se fossero state rispettate le norme di sicurezza, probabilmente il numero dei morti non sarebbe stato così alto''.
La Procura militare da tempo sta indagando su queste vicende e sta accertando eventuali carenza nella sicurezza della base Maestrale, teatro della strage.

Sigfrido Ranucci, nel corso dell'inchiesta ha raccolto inoltre la denuncia di alcuni dei familiari delle vittime dell'attentato, indignati per il mancato riconoscimento della medaglia d'oro al valor militare ai propri cari caduti a Nassiriya (che può essere assegnata solo in caso di missioni di guerra o in presenza di atto eroico) e soprattutto dal fatto che non stati mai informati dalle precedenti istituzioni sui motivi ufficiali per i quali non è stata assegnato il massimo riconoscimento militare.

- ''Eroi senza medaglie'' di Sigfrido Ranucci (Rainews24)

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29 giugno 2006
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