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I musei siciliani figli di un dio minore

"Salvailmuseo" di Lagambiente: i dati dello stato di (pessima) salute dei musei siciliani

11 aprile 2014

Sono stati resi noti ieri a Palermo, presso la Sala dello Stemma di Palazzo Alliata di Villafranca di Piazza Bologni, i risultati dell’inchiesta Salvailmuseo 2014, frutto della somministrazione di un questionario a 72 musei dell’isola.
I risultati sono stati illustrati dal direttore regionale di Legambiente, Gianfranco Zanna e da coloro che materialmente hanno condotto l’indagine: Valeria Gambino (Dams), Manuela Ingrao (Dams) e Maria Laura Longo (archeologa), del circolo Legambiente "Francesco Lojacono".
All’incontro è intervenuta anche l’Assessore regionale ai Beni culturali Mariarita Sgarlata.

"A sei anni di distanza - ha detto Gianfranco Zanna - dall’ultima somministrazione del questionario, si evidenzia la stessa drammaticità e criticità nei musei siciliani. Al nostro questionario hanno risposto 72 musei su 89 contattati, di cui sei sono chiusi per ristrutturazione o trasferimento di sede. Il dato che emerge con forza è che dei musei non se ne occupa nessuno. La politica, per quel poco che interviene, si occupa soprattutto dei grandi e più conosciuti siti. Noi - continua Zanna - continuiamo a difendere il museo del territorio, quegli spazi di cultura e conoscenza dei luoghi che si trovano in ogni parte della Sicilia e che conservano la memoria di quei luoghi".

Il direttore di Legambiente Sicilia ha posto l’attenzione, in particolare su due dati: la fruizione e la tutela. Per quanto riguarda il primo, emerge un peggioramento rispetto al 2008, con carenza si spazi per esporre i reperti e con più della metà dei siti intervistati con impossibilità di accesso per i diversamente abili. Il secondo dato rappresenta una annosa questione: i beni contenuti nei musei non sono spesso tutelati al meglio. Ad esempio, la qualità dell’aria non è monitorata a sufficienza. "Tutti i problemi e le criticità - ha concluso Zanna - sono sempre stati segnalati a tutti gli assessori regionali al Beni culturali che negli anni si sono succeduti, ma gli input non sempre sono stati raccolti, speriamo che prima o poi, ci auguriamo al più presto possibile, la politica smetta di tagliare i fondi sui Beni culturali e, al contrario, investa in essi. È facile lanciare proclami sul turismo ed i Beni culturali, noi auspichiamo che dalle parole si passi, finalmente, ai fatti".

- Indagine Salvailmuseo 2014 (pdf)

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11 aprile 2014
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