Il movimento "No Muos", che già nella manifestazione del 9 agosto a Niscemi aveva tra i bersagli dei propri slogan Rosario Crocetta, si scaglia contro il governatore accusato di essere "una voltafaccia che mette la mafia dappertutto e s'inventa anche infiltrazioni nel movimento".
Crocetta aveva revocato l'autorizzazione ai lavori del mega impianto militare Usa di comunicazioni che sorge nella base radio di contrada Ulmo a Niscemi, e dopo il parere favorevole dal punto di vista della salute fornito dall'istituto superiore di Sanità, ha annullato la revoca dando il benestare ai lavori. Il 4 agosto scorso il presidente della Regione, attaccato dal movimento che si oppone alle antenne americane, in un'intervista concessa alla Voce di New York ha accusato i suoi critici di "disonestà", dicendo che al suo interno vi sarebbero "gli attivisti intransigenti, i No Muos, alcuni No Global, parte degli anarco-insurrezionalisti ed esponenti di ambienti mafiosi". Accuse poi ribadite in un'intervista pubblicata su Repubblica in cui dice: "In una realtà come quella di Niscemi è scontato che anche gli ambienti della criminalità organizzata si approprino di una vicenda del genere, e credo che il dissenso nei miei confronti oltre che da qualche componente ideologica provenga da quegli ambienti".
La coordinatrice delle "Mamme No Muos" di Niscemi, Concetta Gualato, ha replicato: "Crocetta si inventa la presenza della mafia tra i No-Muos perché non sa come giustificare il suo voltafaccia con il provvedimento della revoca delle autorizzazioni agli americani. Piuttosto, c'è da dire che la mafia - aggiunge - parte dai palazzi del potere e sta facendo gli interessi degli americani. I mafiosi oggi indossano la cravatta e non sono certo tra i manifestanti No Muos che sono gente semplice e generosa".
Il governatore ha subito ribattuto: "Basta con strumentalizzazioni e demagogia, sul Muos il governo regionale è obbligato dalla legge. Ho impedito in tutti i modi l'istallazione del Muos - ha evidenziato rilevando il parere favorevole alla realizzazione dell'Istituto Superiore di Sanità che l'ha in pratica costretto a revocare il suo provvedimento -. I duri e puri ora rivolgano altrove la loro attenzione, facciano il proprio dovere e si distacchino da manifestazioni violente".
Sel Sicilia dice a Crocetta di chiedere scusa "o porti prove incontrovertibili a sostegno delle sue bizzarre tesi, e ricordi che allo stato attuale gli unici elementi che connettono Muos e mafia sono contenuti nelle segnalazioni della Dda su interessi economici di diverse ditte impegnate nella realizzazione dei lavori". Rifondazione comunista annuncia una querela nei confronti del presidente della Regione. Sul proprio sito i Nomuos scrivono: "Venga a Niscemi, il governatore, come fece in campagna elettorale, fiero di roboanti promesse. Venga a raccontare la verità sugli squallidi maneggi che lo hanno convinto ad annullare le revoche".
Nella cittadina nissena intanto dopo la manifestazione e alcuni atti violenti di ieri è tornata la calma. La polizia sta lavorando alle informative di denuncia nei confronti di alcuni dimostranti che hanno dato vita agli scontri con le forze dell'ordine.
Intanto oggi, lunedì 12 agosto, l’avvocato Goffredo D’Antona, del foro di Catania, ha depositato formale querela contro il Presidente della Regione Siciliana, per il reato di diffamazione aggravata. I fatti si riferiscono alle affermazioni rese dal Crocetta nei giorni scorsi al giornale online la Voce di New York, e ribadite sul giornale La Repubblica, relative a infiltrazione mafiose nel movimento NO MUOS. I denunzianti sono semplici cittadini, giornalisti, professori universitari, componenti di associazioni antimafia, avvocati, artisti, tutti contrari all’installazione del MUOS.
