I nomi, presunti, dei politici che si candideranno in Sicilia per le elezioni nazionali

Mentre continua il ''braccio di ferro'' tra il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sullo scioglimento delle Camere e il posticipo della data delle elezioni (concordata in un primo momento per il 9 aprile), in Sicilia cominciano a trapelare le prime indiscrezioni sui candidati che con il sistema proporzionale potrebbero figurare nelle liste siciliane.
Il centrodestra, che nel 2001 si assicurò tutti e 61 i collegi uninominali, comincia a fare i conti con gli ''esuberi'' (come li chiama qualcuno), alla luce proprio della nuova legge elettorale.
In Forza Italia alla Camera non si ricandiderà l'attuale sindaco di Palermo Diego Cammarata, che in caso contrario avrebbe già dovuto lasciare palazzo delle Aquile, ma che ha deciso di volersi ricandidare come primo cittadino del capoluogo siciliano; Filippo Mancuso, eletto nel collegio di Palermo centro e poi passato al gruppo misto. Potrebbe trovare posto fuori dalla Sicilia Rocco Crimi, eletto nel 2001 alla Camera a Messina.

Tra i certi, invece, i ministri uscenti di Forza Italia: Antonio Martino, Gianfranco Miccichè, Enrico La Loggia, Stefania Prestigiacomo, per i quali Forza Italia pensa a loro come presenze anche in altri collegi fuori dalla Sicilia. E poi il sottosegretario Antonio D'Alì, il capogruppo al Senato Renato Schifani, il presidente dell'Antimafia Roberto Centaro.
Negli altri partiti della Cdl il discorso sulle candidature procede più a rilento. L'Udc candiderà l'attuale governatore Salvatore Cuffaro nei due collegi alla Camera, subito dietro al capolista Pier Ferdinando Casini. Riconferma scontata nei centristi per Melchiorre Cirami, mentre per An dovrebbe essere certa la ricandidatura alla Camera, in Sicilia occidentale, di Nicola Cristaldi. A Oriente il partito di Fini, che nella sola Catania aveva eletto cinque parlamentari, dovrà fare i conti con l'assenza per la campagna elettorale dell'europarlamentare Nello Musumeci, il quale ha costituito un nuovo partito.

Un'incognita è rappresentata dall'Mpa di Raffaele Lombardo, che ancora non ha deciso da che parte schierarsi.

Anche nel centrosinistra spuntano i primi nomi dati per certi. Nell'Ulivo per la Camera si dà per scontata la ricandidatura del Ds Beppe Lumia in Sicilia occidentale, insieme a quella di Luciano Violante, che dovrebbe candidarsi dietro a Prodi anche a Oriente, dove Anna Finocchiaro rinuncerebbe per una candidatura nel collegio unico del Senato, cedendo il posto a Vladimiro Crisafulli, attuale vicepresidente dell'Ars.
Per la Margherita a Occidente i candidati certi sono Sergio D'Antoni e Salvatore Cardinale; nell'altra circoscrizione Ferdinando Latteri e Rino Piscitello. Al Senato i Dl partono dall'uscente Nino Papania e da Franco Piro, vicecoordinatore regionale del partito. È incerto se Enzo Bianco opterà per la Camera o preferirà candidarsi al Senato.
Negli altri partiti del centrosinistra si parla di Fausto Bertinotti capolista nelle due circoscrizioni per il Prc, seguito da Francesco Forgione e si vocifera sulla candidatura di Salvo Raiti alla Camera per Idv, se Di Pietro, come pare, confermasse di non correre nella lista dell'Ulivo.
La Rosa nel pugno avrà come capolista in Sicilia orientale l'ex ministro Salvo Andò, seguito dal segretario regionale dello Sdi Raffaele Gentile: a Occidente dovrebbe guidare la lista il segretario dei Radicali italiani Daniele Capezzone, seguito dal vicesegretario regionale dello Sdi Giovanni Bruno.