I Paesi favorevoli e quelli contrari alla moratoria mondiale sulla pena di morte. Un articolo di Rico Guillermo
Pena di morte: moratoria ONU , favorevoli e contrari
di Rico Guillermo*
(www.osservatoriosullalegalita.org)
Il voto definitivo sulla risoluzione nell'Assemblea Generale ONU che chiede una moratoria globale sulla pena di morte sarà a metà dicembre, ma la prossima settimana vi sarà un voto nella Commissione sociale, umanitaria e culturale, che comprende tutti i 192 Stati membri, un voto che - come da tradizione - dovrebbe anticipare le dinamiche assembleari.
La risoluzione è stata redatta e presentata dai 27 Paesi UE, ma gli Stati membri ONU che la sostengono sono ad oggi almeno 72, fra cui Albania, Angola, Australia, Brasile, Croazia, Gabon, Messico, Nuova Zelanda, Filippine, Timor Leste e Portogallo (in rappresentanza dell'UE). Per un'altra dozzina di Paesi si annuncia l'astensione o anche l'assenza al momento del voto, fattori che comunque incideranno sul risultato.
L'opposizione alla risoluzione attuale proviene invece in gran parte da membri dell'Organizzazione dei Paesi islamici (OIC), dalla Lega Araba, dalla Cina e altri Paesi asiatici, nonché di alcuni Paesi dei Caraibi, dove la pena di morte è ancora legale.
I Paesi avversari della risoluzione potrebbero pregiudicarla proponendo numerosi emendamenti che ne diluirebbero i principali contenuti. Per tale ragione, alcune ONG per i diritti umani stanno chiedendo a tutti gli Stati che sostengono il testo di resistere ad eventuali modifiche che potrebbero cercare di alterare lo scopo della risoluzione.
Fra i ''voltafaccia'', quello del Canada che ha dichiarato che non sosterrà la proposta di risoluzione, una scelta che interrompe una lunga tradizione per il Paese che ha orgogliosamente portato avanti per anni la sua opposizione alla pena capitale. Ottawa ha detto che voterà a favore della risoluzione ONU, ma non intende sponsorizzarla, dato che ha già il sostegno di molti Paesi. Il ministero degli esteri canadese ha fatto sapere che Ottawa preferisce concentrare gli sforzi sulla sponsorizzaione di altre risoluzioni ONU.
La decisione segue solo di una settimana la dichiarazione del governo conservatore canadese riguardo alla mancata volontà di opporsi in futuro all'esecuzione di propri cittadini condannati a morte in altri Paesi democratici, dichiarazione accolta dall'opposizione liberale come una tacita approvazione della pena di morte se non come prodromi di una proposta di ripristino.
Non meno di 130 dei 192 Stati membri ONU hanno già abolito la pena di morte nella legge o nella pratica, e solo 25 Stati hanno effettuato esecuzioni nel 2006. Oltre 50 Paesi hanno abolito la pena di morte per tutti i reati dal 1990. Secondo i dati di Amnesty International, in Asia circa 25 Paesi hanno abolito la pena di morte nella legge o con la pratica e in Africa solo 6 su 53 Stati hanno effettuato esecuzioni nel 2006.
Nel 1971 e 1977, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato due risoluzioni sulla pena capitale, in cui si dice che è ''auspicabile'' che la pena di morte sia abolita in tutti i Paesi. Nel 1999, una simile risoluzione è stata ritirata prima che potesse essere sottoposta al voto, a causa delle divisioni.
Molto temuto, il cosiddetto emendamento Singapore, che riconosce l'autodeterminazione di ogni Stato in materie tali da inficiare il divieto di pena di morte.
* si ringrazia Claudio Giusti