I pescherecci di Mazara ritornano a casa
Ma l'armatore avverte: "Danni economici, fermi almeno un mese"
È previsto per questa sera l'arrivo a Mazara del Vallo dei tre pescherecci "Maestrale", "Antonino Sirrato" e "Boccia II", sequestrati il 7 giugno scorso, dalle autorità libiche, mentre si trovavano a 42 miglia dalla costa, con a bordo i 19 componenti dei tre equipaggi.
"L'ultimo atto andato in scena ieri sera (giovedì sera per chi legge, ndr) - dice l'armatore del Maestrale, Vito Margiotta - è stato il sequestro da parte delle autorità libiche delle reti e delle attrezzature per la pesca che si trovavano a bordo delle tre imbarcazioni, provocando un danno di circa 60 mila euro a ogni peschereccio. Le autorità hanno giustificato il sequestro dicendo che si tratta di una sorta di cauzione, a titolo di un eventuale risarcimento da pagare alla Libia, nonostante la sentenza di assoluzione piena emanata dalla Corte di Bengasi". "Il bilancio di questa vicenda - prosegue l'armatore - è aver messo in ginocchio le nostre aziende con pesanti ricadute anche per le famiglie dei marinai".
Per Margiotta, il sequestro del pescato, delle attrezzature e delle rete, insieme a un mese inattività ha prodotto un danno economico "di circa 200-250 mila euro ad azienda - dice -, che avrà evidenti ripercussioni anche per le famiglie dei tre equipaggi". "Non andremo per mare, verosimilmente, per almeno un altro mese" conclude. [Fonte: Corriere del Mezzogiorno]