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I ''pizzini'' di don Vito e il senatore in contatto con Provenzano

I pm di Palermo e Caltanissetta hanno ascoltato nuovamente Massimo Ciancimino per alcuni chiarimenti

02 dicembre 2009

Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo Vito, che sta svelando ai magistrati i retroscena della presunta trattativa tra Stato e mafia, ieri pomeriggio è stato nuovamente interrogato dai magistrati della Dda di Palermo, che indagano sui presunti accordi tra Cosa nostra e le istituzioni, e da quelli di Caltanissetta che hanno riaperto le inchieste sulle stragi mafiose di via D'Amelio e Capaci.
Rispondendo alle domande di sei pm di Caltanissetta e del Pm palermitano Nino Di Matteo, Ciancimino jr ha illustrato il contenuto di alcuni dei "pizzini" appartenuti al padre e che aveva consegnato nel corso di un precedente interrogatorio, svolto a Palermo sabato 21 novembre (LEGGI).
"Sono venuto per chiarimenti sulla documentazione che ho prodotto l'ultima volta nell'interrogatorio a cui sono stato sottoposto - ha detto appena giunto a palazzo di giustizia di Caltanissetta - Sono qui per rispondere a nuove domande da parte dei magistrati su vicende che fanno riferimento a mio padre e per integrare eventualmente ciò che ho dichiarato precedentemente".
In particolare l’attenzione del procuratore nisseno Sergio Lari, degli aggiunti Domenico Gozzo e Amedeo Bertone e dei sostituti Nicolò Marino, Luciani e Giovani Di Leo, si è soffermata sui riferimenti fatti a un senatore con il quale Provenzano avrebbe avuto una interlocuzione diretta per ottenere qualcosa che potrebbe avere riferimento a una amnistia. I magistrati hanno cercato di datare ciascuno dei tre bigliettini consegnati da Massimo Ciancimino e di ricostruire l’identità del senatore, di cui Ciancimino jr non ha comunque la certezza assoluta.
Il figlio dell’ex sindaco ha anche parlato di investimenti immobiliari, che sarebbero avvenuti negli anni Settanta e Ottanta da parte di imprenditori palermitani poi coinvolti in inchieste di mafia: tra questi ci sarebbe anche Antonino Buscemi, fratello del boss di Passo di Rigano Salvatore, morto alcuni anni fa mentre stava scontando una condanna.

[Informazioni tratte da Ansa, LiveSicilia.it]

- Ciancimino jr e il biglietto del boss di Francesco Viviano (Repubblica.it)

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02 dicembre 2009
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