Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

I politici eletti dalla mafia e il governo ancora da comporre

Rosario Crocetta parla di onorevoli sostenuti elettoralmente dalle cosche all'Ars e nei consigli comunali

03 novembre 2014

"Anche nel parlamento regionale vi sono eletti dalle cosche e non c'è consiglio comunale in Sicilia che non abbia un eletto dalla mafia. Dobbiamo avere la coscienza che il mondo politico non ha rotto con la mafia. La lotta alla mafia si fa anche arrestando Matteo Messina Denaro".
Queste le parole del presidente della Regione Rosario Crocetta prendendo parte, a Castelvetrano, a un consiglio comunale aperto con all'ordine del giorno "Quali iniziative per la legalità e la lotta alla mafia".
"Ho sentito dire che non ci si deve sentire né antimafia e né mafia, io mi sento antimafia. - ha aggiunto - Non si può stare in mezzo al guado. Vivo da condannato a morte dalla mafia dal 2003. Guai a dire che la mafia con la politica non c'entra, se lo diciamo non siamo credibili agli occhi dei cittadini".
Nel corso della seduta, alla quale hanno preso parte politici nazionali, regionali e locali, il vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero e diversi altri rappresentanti di enti pubblici, tutti hanno espresso solidarietà all'imprenditrice Elena Ferraro, vittima di un recente tentativo di estorsione.

Il presidente della Commissione antimafia della Regione siciliana, Nello Musumeci, ritenendo gravi le parole di Crocetta, è intervenuto dicendo: "Le affermazioni fatte dal presidente Crocetta a Castelvetrano sono di una gravità inaudita. Dire che all'Ars sono presenti deputati eletti dalle cosche e che in tutti i Consigli comunali dell'Isola c'è almeno un consigliere sostenuto dalla mafia non può essere stata una battuta. Ecco perché, anche per il ruolo che occupo, ho il dovere di chiedere al governatore di riferire - entro pochissimi giorni - nomi e cognomi dei deputati beneficiati da Cosa nostra alla Commissione Antimafia o, se preferisce, a qualsiasi Procura della Repubblica". "Al tempo stesso, inviterò in audizione il presidente dell'AnciSicilia Leoluca Orlando per concordare, anche d'intesa con le nove prefetture, ogni iniziativa che aiuti a portare alla identificazione dei consiglieri comunali filo-mafiosi. Ogni altra iniziativa sarà concordata in Commissione nella seduta di mercoledi prossimo. Non si può minimizzare o far finta di niente: lo impone la necessità di fare chiarezza sulle collusioni mafia-politica di cui il governatore è a conoscenza - ha proseguito Musumeci - Ma lo impone anche la necessità di impedire che le accuse generalizzate possano delegittimare ulteriormente le istituzioni dell'Isola e quanti deputati, sindaci, assessori e consiglieri sono impegnati a produrre ogni giorno 'politica pulita' che, per fortuna, in Sicilia è ancora largamente maggioritaria".

Leoluca Orlando è intervenuto sulla questione prima dell'invito di Musumeci in audizione. "Le dichiarazioni del presidente della Regione sulla presenza di rappresentanti politici espressione della mafia in tutti i consigli comunali, rischiano di creare un clima di generalizzata delegittimazione che alimenta generalizzata sfiducia, nella quale prospera fatalistica rassegnazione, utile proprio al malaffare e alla mafia". "Combattere la mafia è diritto/dovere di ciascuno - ha proseguito Orlando - e l'AnciSicilia vuole essere in prima linea su tale fronte e sostiene ogni iniziativa politica e giudiziaria volta a contrastare il fenomeno mafioso e le sue infiltrazioni nelle istituzioni. Tutto questo senza però ricorrere al ritornello di affermazioni generiche che finiscono con l'apparire tentativi strumentali di distrazione dai drammatici problemi della Sicilia che i governi regionali, da moltissimi anni ormai, non hanno affrontato seriamente, nonostante denunce sulla 'mafia che fa schifo' o sulla mafia che è in tutti i consigli comunali".

Intanto, mentre Palermo oggi vive una giornata di tensione e di proteste a Palermo sul fronte del lavoro (a piazza Indipendenza si sono riuniti i dipendenti AnsaldoBreda per chiedere al presidente della Regione un "impegno più netto e incisivo nella trattativa che investe il governo nazionale e il gruppo Finmeccanica"), nella nuova giunta siciliani sono ancora diversi i nodi da sciogliere, tra incompatibilità, inconferibilità e scontri sugli incarichi.
"Non esiste alcun problema politico rispetto all'insediamento della giunta. Ieri la riunione della coalizione si è svolta regolarmente, abbiamo affrontato anche la questione delle divisioni all'interno del Movimento Art.4. L'aggiornamento a lunedì riguarda solo la discussione sul programma di governo e sulle deleghe". Crocetta ha tentato così di sgomberare il campo rispetto a presunti malumori nella maggioranza dopo il varo della terza giunta.

"I nostri avversari - ha spiegato il presidente della Regione - devono avere chiaro che la coalizione di centrosinistra è veramente unita, l'accordo che abbiamo fatto è politico ed è molto importante, nessuna questione può mettere in discussione quest'accordo. Ci confronteremo con tutti, perché non rinunciamo all'idea che il percorso delle risorse per il cambiamento della Sicilia debba essere veloce, e quindi condiviso".
Per troppe volte, ha sostenuto Crocetta, "le finte aperture da parte delle opposizioni sono state paralizzanti per l'attività amministrativa e legislativa. Chi ama la Sicilia non può anteporre né interessi personali né di gruppo rispetto a quelli generali. Non possiamo perdere tempo, non lo vogliamo e non lo perderemo".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

03 novembre 2014
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia