I "poteri forti" e l'invocato (oggi detestato) Governo-Monti
Quando l'Italia era sull'orlo del baratro: da Supermario Monti all'impeachment su Napolitano
GOVERNO-MONTI: PRIMA INVOCATO OGGI ESECRATO. NAPOLITANO IL VERO OBIETTIVO?
di Agostino Spataro (montefamoso.blogspot.com)
Siamo alle solite. I cosiddetti "poteri forti" (che esistono e fanno i cazzi loro in Italia e altrove), ieri hanno invocato, implorato il Presidente della Repubblica per dar vita a un governo "tecnico" pilotato da Mario Monti, oggi, che, forse, Napolitano non è più adeguato alla bisogna, lo gettano in pasto alle murene ossia ad alcuni personaggi equivoci e giornalisti compiacenti.
Per altro, fino a quando c'era la mina vagante dell'impeachment richiesto da Grillo si poteva profittarne per offrire la figura del Presidente come "capro espiatorio" sul quale scaricare tutte le nefandezze, gli errori, gli scandalosi profitti di una classe imprenditoriale (oltre che di quella politica) maldestra, inadeguata rispetto alle trasformazioni da essa stessa volute sul terreno finanziario ed economico.
Per altro, ancora, la polemica è incentrata sul "prima, sul quanto prima" Napolitano abbia iniziato i contatti con il prof. Monti per poi incaricarlo di formare il governo. Ma il problema è veramente questo? A me pare la scoperta dell'acqua calda, poichè tali "rivelazioni" erano note già a luglio del 2011! Ora, qui, nessuno vuole sminuire, coprire le eventuali responsabilità politiche di Napolitano. Ma a ciascuno le sue! Questi signori non possono, davvero trarsi fuori, cambiando le carte in tavola: da corresponsabili ad accusatori. Se avessero avuto a cuore le sorti del Paese, invece di plaudire (come tutti fecero), avrebbero dovuto porre (prima del varo del governo due anni e mezzo dopo!) la questione vera, di sostanza e di leggittimità politica ossia se era/o meno opportuno, utile e, soprattutto, costituzionalmente corretto varare il governo "tecnico" di Monti.
In ogni caso - come scrivemmo -, la crisi andava affrontata dai partiti in Parlamento e in questo gestita. Solo se non si fossero trovate soluzioni politiche appropriate, il presidente della Repubblica avrebbe potuto/dovuto sciogliere le Camere e andare a elezioni anticipate. Invece, tutti a gridare, a scrivere, viva Monti il "salvatore", e il suo mentore, ecc. ecc. Modestissimamente, da comune cittadino italiano, ho tentato di far riflettere qualcuno scrivendo, giorni prima (non quasi tre anni dopo come gli attuali censori folgorati sulla via della Svizzera) il sottostante articolo pubblicato in diversi siti web, giacché a noi è precluso l'accesso alla carta stampata, almeno per questi temi. Ma non ci scoraggiamo. Finché c'è web c'è... speranza.
(Agostino Spataro) "Per queste e altre ragioni, l’operazione-Monti potrebbe essere percepita come un altro colpo di mano dei cosiddetti "poteri forti finanziari" italiani e, soprattutto, internazionali per impadronirsi, senza elezioni democratiche, del governo dell’Italia e demolire quel che resta dello stato sociale e del patrimonio pubblico del popolo italiano. È vero in Italia i problemi ci sono, e sono gravi, ma è altrettanto vero che il nostro Paese, da un certo tempo, è oggetto di un attacco spudorato, pianificato e sapientemente scandito (in sintonia con gli eventi politici) di potenti gruppi di speculatori finanziari internazionali... Diverse sono le forze extraparlamentari concorrenti a tale disegno, interne e internazionali. Per quanto riguarda l’Italia, il principale centro di raccolta e di polarizzazione politica sembra essere la consorteria militante sotto i vessilli di Aspen Institute Italia, derivazione di una potente e ramificata associazione straniera con sede a Washington. Tanto per non perdere l’orientamento. Non è una società d’incappucciati, ma qualche preoccupazione l’avrebbe dovuto destare.
"È, infatti, un club elitario, bipartisan dove sono iscritti esponenti dei più grandi partiti italiani, dirigenti e manager di grandi aziende, di banche e di società editoriali. Tutti insieme. Appassionatamente! Per fare che cosa? Un’anomala trasversalità che si esprime già nell’ufficio di presidenza così composto: presidente Giulio Tremonti, ministro del tesoro di Berlusconi; vice- presidenti; Jonh Elkann, presidente della Fiat, e l’on. Enrico Letta vice segretario del Partito democratico. I principali protagonisti dell’attuale crisi politica, che dovrebbe portare Mario Monti dall’esecutivo Aspen alla Presidenza del consiglio dei ministri, sono quasi tutti suoi colleghi del Comitato Esecutivo di Aspen Institute Italia o loro stretti parenti. Qualcuno è provvisoriamente in 'sonno'"...
Ma ecco l'articolo integrale: I dubbi sull'"operazione Monti" (Guidasicilia.it)
- Articolo collegato: "Con Monti il Vaticano entra ufficialmente nel governo italiano" (NuoveDiscussioni.blogspot.it)