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I precari siciliani salvi per altri 12 mesi

Approvato in Commissione di Bilancio del Senato un emendamento che consente la proroga di tutti i contratti a tempo determinato...

07 luglio 2010

Ieri il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, parlando di uno dei temi occupazionali più caldi delle ultime settimane, quello della stabilizzazione dei precari degli enti locali,  ha detto: "Mi giunge notizia che, nonostante le assicurazioni del governo, nella Commissione bilancio del Senato sarebbe scomparso l'emendamento che consente la continuità lavorativa ai 22.500 lavoratori precari degli enti locali siciliani". "Non si tratta di violare il Patto di stabilità, né di chiedere un euro al governo, ma, semplicemente, di scongiurare che 22.500 persone, che lavorano, chi da 20 anni chi da almeno 10, siano condannati alla disperazione. So di qualche senatore siciliano, a Palazzo Madama. Non finga di non accorgersene. Credo serva una mobilitazione di tutti, dal governo regionale, all'Assemblea, ai sindaci, ai dipendenti degli enti locali perché, insieme, a Roma, si facciano valere le nostre sacrosante ragioni".
"La questione precari - ha aggiunto il capogruppo Mpa all’Ars, Francesco Musotto - non è un problema del governo regionale, ma di tutti i deputati siciliani, e dell'Isola tutta, che così si avvia al collasso sociale. Lanciamo un appello accorato, trasversale, perché si ritrovino le ragioni del buon senso, si riscriva il testo e si diano certezze a tutte quelle migliaia di persone la cui dignità esistenziale è legata ad un esilissimo filo che sta per spezzarsi".

"Lombardo manipola deliberatamente la realtà. Per iniziare, vorrei ricordare al governatore siciliano che è proprio a causa sua se 22.500 precari hanno rischiato di andare a casa, in quanto, nella manovra regionale d'assestamento del dicembre 2009 la sua giunta ha fatto abrogare la famosa legge che consentiva la deroga al patto di stabilità regionale a favore dei lavoratori precari". Questa la sottolineatura del vice presidente del Senato Domenico Nania. "Poi - ha aggiunto - vorrei smentire il Presidente Lombardo quando, con le sue dichiarazioni, lascia intendere che 'nella Commissione Bilancio del Senato sarebbe scomparso l'emendamento che consente la continuità lavorativa ai 22.500 lavoratori precari degli enti sicilianì. La verità è un'altra. L'emendato è semplicemente stato ritirato in Commissione poiché il governo grazie alle pressioni dei Senatori siciliani, l'ha fatto proprio e l'ha fatto riproporre in Commissione dal relatore Azzollini, dove è stato votato ed è già stato approvato. Aggiungo per rassicurare i precari che stiamo esplorando la possibilità di trovare una soluzione definitiva alla loro stabilizzazione".
E infatti la commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento alla manovra presentato dal relatore, Antonio Azzollini, che proroga i contratti per i lavoratori socialmente utili in Sicilia di 12 mesi, ma solo nei comuni che non sforano la soglia del 40 per cento per le spese del personale.

Secondo Camillo Oddo (PD), vicepresidente dell'Ars "quello approvato al Senato è un emendamento-beffa per i precari siciliani, è l'ennesimo schiaffo del governo Berlusconi alla Sicilia". "Non possiamo consentire che si continui a giocare con le legittime aspettative di migliaia di precari che da vent'anni attendono la definizione del loro rapporto di lavoro", aggiunge il parlamentare regionale del Partito Democratico, Gaspare Vitrano. "In questo modo - osserva Oddo - la grande maggioranza dei comuni sarebbe esclusa. Deve essere chiaro che la Sicilia non chiede soldi allo Stato, ma solo la possibilità di continuare ad utilizzare personale che ormai è essenziale per gli enti locali, alzando la soglia del 40 percento o scomputando le somme destinate al pagamento dei precari". "Il testo va modificato - conclude Oddo - e mi auguro che tutti i parlamentari siciliani lavorino realmente nella stessa direzione, perché è inaccettabile leggere dichiarazioni a favore dei precari e poi vedere le stesse persone che, in parlamento, fanno approvare emendamenti come quello in questione".
"Quella della nostra Regione non era una richiesta di fondi, - conclude Vitrano - ma esclusivamente una deroga normativa che avrebbe consentito a migliaia di precari se non la stabilizzazione almeno la prosecuzione del rapporto di lavoro, pur nel rispetto del patto di stabilità".

[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it, LiveSicilia.it]

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07 luglio 2010
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