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I preoccupanti rischi in Afghanistan. Ancora un ordigno contro una pattuglia militare italiana ad Herat

02 maggio 2007

Un ordigno è esploso ieri mattina al passaggio di una pattuglia di militari italiani ad Herat, nell'Afghanistan occidentale: tre militari sono rimasti solo leggermente feriti. L'attentato è avvenuto intorno alle 6,30, lungo la strada che collega la base del contingente italiano all'aeroporto. L'esplosione è avvenuta al passaggio della pattuglia e un 'Vm90 Torpedo' è stato investito da terriccio e sassi: i tre uomini a bordo, fanno sapere allo Stato maggiore della difesa, sono rimasti solo leggermente contusi, con escoriazioni al volto, e sono stati curati all'ospedale militare spagnolo.
Nella città di Herat si trova uno dei due contingenti italiani in Afghanistan: i militari sono complessivamente circa 2000.

''Fortunatamente si tratta di persone che sono state ferite in modo leggero, ma certo questo episodio conferma le preoccupazioni sui rischi in Afghanistan'', ha commentato il ministro degli Esteri Massimo D'Alema.
Un allarme analogo era stato lanciato lunedì scorso dal ministro della Difesa Arturo Parisi, al momento dell'attacco Usa nella zona controllata dalle truppe italiane.
Infatti il titolare della Difesa, dopo aver saputo del potente attacco statunitense nella provincia di Herat - con decine di morti e feriti - ha chiesto informazioni urgenti al nostro Stato Maggiore e al comando italiano. Informazioni che hanno detto al ministro Parisi che né gli italiani né gli spagnoli, da cui dipende la sicurezza di quella fetta di Afghanistan, erano stati informati dell'attacco che gli Usa stavano per sferrare. Non solo: molto probabilmente anche il comando Nato è stato tenuto all'oscuro di tutto.

Un fatto gravissimo, dunque. ''Pur non prendendo parte all'offensiva, in considerazione della diversa natura della missione Isaf che è strettamente finalizzata alla assistenza e alla sicurezza, il ministro - ha dichiarato il portavoce del ministro - ha espresso la sua preoccupazione per un eventuale coinvolgimento dei nostri militari in azioni estranee alla missione autorizzata dal Parlamento''.
Insomma, il ministro Parisi temeva che il feroce attacco, deciso da altri senza informare gli alleati e soprattutto deciso senza una causa apparente, potesse provocare delle reazioni ed esporre i nostri soldati. Quello che sembra sia accaduto, anche se ancora non ci sono notizie che mettono in correlazione i due episodi.

Intanto continuano i combattimenti nell'Afghanistan occidentale che - secondo fonti statunitensi - nel solo passato fine settimana hanno fatto 136 morti tra i taleban e 30 vittime civili tra cui donne e bambini.

- ''Il tallone di Achille'' (PeaceReporter)

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02 maggio 2007
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