I presidenti di Camera e Senato si tagliano lo stipendio del 30%
Laura Boldrini e Pietro Grasso annunciano riduzioni e trasparenza di tutte le spese
I presidenti di Camera e Senato, Laura Bolbrini e Pietro Grasso, si tagliano lo stipendio del 30%. La decisione è stata annunciata ieri alla prima riunione delle Conferenze dei presidenti dei gruppi eletti da poco e che da subito ha indicato la priorità assoluta di ridurre i costi della politica, con l'obiettivo di uin risparmio graduale fino al 50% delle attuali spese. L'Elezione dei capigruppo rappresenta anche un passaggio necessario per avviare le consultazioni da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Nel tardo pomeriggio i presidenti di Senato e Camera, che si erano in precedenza incontrati, hanno riunito le due Conferenze dei capigruppo, tematizzando il taglio ai costi dei due rami del Parlamento. Tutti i gruppi hanno dato il loro consenso. Grasso e Boldrini hanno voluto dare subito un segnale tagliandosi del 30% lo stipendio e annunciando che analoga sforbiciata sarà proposta "per i titolari delle altre cariche interne in tema di indennità di ufficio e di altre attribuzioni attualmente previste, alcune delle quali potrebbero essere del tutto soppresse, quali ad esempio i fondi per spese di rappresentanza".
Grasso e Boldrini hanno poi annunciato che le riduzioni riguarderanno "il trattamento economico complessivo dei parlamentari, con l'obiettivo di realizzare un risparmio tra il trenta e il cinquanta per cento della relativa spesa". In particolare sarà proposta la trasformazione di tutti i rimborsi forfettari in rimborsi a piè di lista. Inoltre verranno pubblicati sui siti internet di Camera e Senato i dati di tutte le consulenze. Infine i dipendenti. Ad essi, ha detto Boldrini, "sarà chiesto di usare la stessa sensibilità e disponibilità, dando concreti segnali di contenimento dei costi: un tema che sarà presto oggetto di dialogo con i sindacati".
Tutto ribadito poi, in collegamento con la trasmissione Ballarò, dove Boldrini e Grasso hanno garantito: "In Parlamento si lavorerà cinque giorni su sette. Chiederemo sacrifici anche ai dipendenti, perché qui ci sono stipendi molto alti, faremo tutto con la collaborazione dei sindacati".
"L'Italia ha bisogno di risposte, ha bisogno di crescita. C'è bisogno della collaborazione di tutte le forze politiche" ha dichiarato Laura Boldrini rispondendo a Giovanni Floris, descrivendo il clima costruttivo della conferenza dei capigruppo. Una legislatura che dura? "Ci vuole buon senso, il Paese non può permettersi di tornare alle urne. Speriamo di trovare un governo che vada avanti per cinque anni. Se lo augurano tutti gli italiani".
Pietro Grasso, cosa vuol dire provenire dalla magistratura: "Vuol dire avere nuovi stimoli, un impegno ancor più forte. Oggi ho passato la giornata con la collega (Boldrini, ndr) e in conferenza dei capigruppo. Per me è un passaggio da una posizione a un'altra, con nuovi obiettivi ma senza perdere i miei, di obiettivi". Laura Boldrini: "Per 24 anni mi sono occupata di diritti umani, che non possono avere bandiera. Quindi non mi ritengo una presidente della Camera schierata".
Attraverso Ballarò, Pietro Grasso ha risposto anche a Beppe Grillo: "Qualcuno ha detto che siamo foglie di fico, invece siamo querce che hanno già iniziato a lavorare". Da Laura Boldrini, un messaggio ai parlamentari del M5S: "Sono persone serie e motivate, persone con cui si può collaborare benissimo, non sono così strane. Hanno il loro modus operandi, certo. Ma capiscano che politica è anche mediazione. Che non vuol dire giocare al ribasso sui principi, ma trovare soluzioni".
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica.it]