Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

I preziosi sismologi dell'Ingv presto licenziati!

I 400 precari dell'Istituto di Geofisica e Vulcanologia rischiano il posto a causa del 'decreto Brunetta'

14 aprile 2009

Che in Italia la categoria dei sismologi sia veramente importante, il recentissimo dramma dell'Abruzzo ce lo ha sottolineato con forza. Appena è scattato l'allarme all'Aquila i sismologi dell'Ingv sono stati subito coinvolti: c'è chi è partito immediatamente dopo la scossa delle 3,32 del 6 aprile per installare la rete di monitoraggio, e chi ha lavorato in sede. Ora sono tutti a disposizione, anche oltre l'orario di lavoro per fronteggiare l'emergenza. L'Ingv esegue infatti il monitoraggio sismico e vulcanico dell'Italia 24 ore su 24 e per 365 giorni all'anno e fornisce alla Protezione civile servizi e consulenza...

Eppure sono molti i sismologi che rischiano di perdere il posto di lavoro: esattamente i 400 precari dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, per effetto della legge Brunetta. Un numero esorbitante non solo di per sè ma anche tenuto conto che in totale i dipendenti dell'Ingv sono 1.000: ben il 40% dunque verrebbe spazzato via se il decreto passasse.
In tutto sono 284 i dipendenti con un contratto a tempo determinato. Di questi 224 sono 'stabilizzandi', ovvero praticamente assunti, avendo acquisito con oltre tre anni di contratto a tempo determinato il diritto all'assunzione in base alle precedenti finanziarie, e 60 sono non stabilizzandi, ossia che potevano almeno contare sul rinnovo del contratto ma che con la nuova legge non ne avrebbero più diritto. Inoltre ci sono circa 60 assegni di ricerca e 60 tra borsisti e dottorandi.
Tra i precari vi sono ricercatori, tecnologi, collaboratori tecnici e addetti ai servizi amministrativi e di supporto. La maggior parte non solo rischia di non vedere rinnovato il contratto ma ha un'anzianità molto alta. Una situazione già più volte denunciata dai sindacati della ricerca - che nei mesi scorsi si sono mobilitati per sollecitare il completamento del processo di stabilizzazione dei precari - e dallo stesso presidente dell'Invg, Enzo Boschi, che il primo ottobre scorso aveva inviato una lettera al governo per richiamare l'attenzione sulla questione.

"Da tempo abbiamo messo in luce la necessità di procedere alla stabilizzazione dei precari", ha detto il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo. "La situazione è curiosa, perché si tratta di lavoratori che, come hanno dimostrato anche con il terremoto in Abruzzo, possono dare un contributo importante. Sono stati i primi che si sono mossi per raggiungere le aeree colpite. Il punto è capire se questi ricercatori servono o meno. Riteniamo sbagliato e ipocrita licenziare questi lavoratori". Sulla stessa linea il segretario nazionale della Uilpa-Ur, Alberto Civica: "La rete sismologica viene garantita soprattutto grazie ai precari, perché l'Ingv è un ente che ha organici molto ridotti. La Protezione civile dà i soldi con il contagocce, il bilancio non è mai consolidato per cui non possono fare assunzioni, non possono aumentare gli organici, e il controllo sismico sta tutto in mano ai precari". Per il segretario confederale della Cisl, Claudio Santini, il terremoto in Abruzzo non fa che "rafforzare la necessità di battersi per la stabilizzazione di questi lavoratori".

[Informazioni tratte da Rainews24, Corriere.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

14 aprile 2009
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia