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I primi dispersi in mare

Dopo settimane di sbarchi, pattugliamenti e drammatici arrivi, la prima disgrazia nelle acque del Canale di Sicilia

05 marzo 2011

Pattugliamenti, avvistamenti, movimentati trasbordi, drammatici arrivi. Il copione è sempre lo stesso, da qualche settimana a questa parte, sulle coste siciliane e a Lampedusa. Ieri sera, però, lo scenario ha assunto fatalmente i contorni della disgrazia, poichè di due naufraghi che erano a bordo di un barcone con altri 28 extracomunitari, e sono stati soccorsi a 50 km ad est fra la piccola isola di Marettimo e Marsala dal motopesca di Mazara del Vallo Alcapa, si sono perse le tracce.
Alcuni immigrati sono infatti finiti in acqua durante le operazioni di trasbordo, rese molto complicate dalle cattive condizioni del mare: due migranti sono stati subito recuperati dai marinai del peschereccio, altri due invece no e dunque risultano dispersi nel buio della notte.
Il motopesca ha fatto rotta verso il porto di Mazara del Vallo, dal momento che, una delle 22 persone che sono state tratte in salvo, presenta i sintomi dell'assideramento. Un dramma nel dramma, insomma.
La zona nella quale il barcone è stato soccorso, è solitamente poco battuta dai migranti, che scelgono di lasciare le coste del Nordafrica per abbracciare il primo lembo d'Europa al termine di disperati viaggi della speranza. La zona, infatti, si trova molto più a nord rispetto all'isola di Lampedusa ed alle stesse coste tunisine. È assai probabile che questa carretta del mare sia stata spinta fuori dalle rotte dell'immigrazione dalla corrente e dal forte vento che in queste ultime ore sta spazzando il Canale di Sicilia.
Questa mattina all'alba sono riprese le ricerche dei due dispersi. Nella zona, un altro peschereccio mazarese, il Nuova Aretusa, è impegnato nelle ricerche avvalendosi della collaborazione di un cargo turco, il Rapsody, che è stato dirottato dalla capitaneria di porto di Palermo per la necessaria assistenza. Alle operazioni partecipano anche due motovedette, una della Guardia costiera, una della Guardia di finanza, partite rispettivamente da Mazara del Vallo e Trapani, oltre ad un elicottero dell'aeronautica militare che sorvola la zona, nella speranza di rintracciare i due dispersi.

La portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati: "A Lampedusa non c'è alcuna emergenza" - "Il numero degli arrivi a Lampedusa non è così sproporzionato; parliamo finora di soli 6.500 profughi. È una situazione assolutamente gestibile". È quanto ha dichiarato il portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), Laura Boldrini, durante la trasmissione "Formato Famiglia", in onda su TV2000, dedicata all’immigrazione. "Sarebbe auspicabile - ha aggiunto - abbassare i toni rispetto a quella che viene definita 'emergenza immigrati'. L’unico flusso migratorio arriva dalla Tunisia ed è contenuto nei numeri. Intendo rassicurare tutti perchè ad oggi l’ondata migratoria non può preoccupare un Paese come l’Italia. 6.500 persone non sono un’emergenza, tutto è organizzato, strutturato e assolutamente gestibile". "L’Italia - ha concluso Boldrini - ha mezzi ed esperienza per accogliere dignitosamente un numero anche maggiore di immigrati. Rispetto al "Piano Maroni" credo sia giusto prepararsi, ma non bisogna considerare, se accadrà, lo sbarco come una sorta d’invasione". Nel corso della trasmissione è intervenuto anche il parroco di Lampedusa, padre Stefano Nastasi, che ha aggiunto: "I lampedusani accolgono da sempre gli immigrati. Lamento però che in questa occasione le istituzioni siano state finora totalmente assenti".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno.it]

- La storia di Karim, minorenne clandestino dalla Tunisia a Lampedusa di Felice Cavallaro (Corriere.it)

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05 marzo 2011
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