I processi del lunedì
Silvio Berlusconi scende in campo (quello del tribunale di Milano) per difendersi ma solo all'inizio della settimana
"Siamo disponibili a una doppia udienza il lunedì". E' quanto ribadisce Niccolò Ghedini, che con Piero Longo assiste Silvio Berlusconi nei quattro processi milanesi (diritti tv, Mediatrade, Mills e Ruby). Il legale spiega di aver proposto la disponibilità di Silvio Berlusconi per la sola giornata di lunedì tenendo conto che il martedì, il mercoledì e il giovedì c'è Aula, il venerdì c'è il Consiglio dei ministri, e il sabato è una giornata solitamente delicata ad incontri internazionali del premier.
"Il premier ritiene opportuno scendere in campo in prima persona per difendersi", ha pure detto Ghedini, spiegando che il premier vuole partecipare a tutte le udienze dei suoi processi a Milano. "Da parte nostra c'è la disponibilità di celebrare i processi e rapidamente, per questo abbiamo dato la disponibilità del lunedì per le udienze". "Abbiamo proposto al tribunale di bloccare il lunedì. Da noi è arrivato un notevole sforzo collaborativo ed è il massimo che si può pretendere da un presidente del consiglio".
Per l'avvocato Ghedini, inoltre, "non ha senso parlare" di una corsia preferenziale per il processo al premier sul caso Ruby. Venerdì, dal quarto piano del Palazzo di Giustizia di Milano avevano spiegato che il processo sul caso Ruby, essendo un rito immediato e dunque per definizione celere ed avendo come parte offesa una minorenne, ha una sorta di corsia preferenziale, proprio come tipo di procedimento, rispetto agli altri processi. "Credo che non abbia senso parlare di questo", ha chiarito Ghedini, che ha sottolineato anche l'intenzione del premier che i processi a suo carico vengano celebrati "rapidamente". I tempi delle udienze però, ha concluso l'avvocato, "non li decide né la difesa, né la procura e spero che ci siano dei giudici super partes che tengano conto anche degli impegni istituzionali di Berlusconi".
Sabato scorso ha preso il via l'udienza preliminare di Mediatrade, l'ultimo dei capitoli sui diritti tv chiusi dalla Procura di Milano dove indagate sono 12 persone tra le quali Silvio Berlusconi, Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri. Le accuse, per tutti, sono, a vario titolo, frode fiscale e appropriazione indebita. Ma l'udienza è durata pochi istanti perché il gup di Milano l'ha subito aggiornata al 28 marzo dopo aver preso atto dei difetti di notifica per i quali, ad esempio, non era stata comunicata la fissazione dell'udienza dell'altro ieri al difensore di Pier Silvio Berlusconi, l'avvocato Filippo Dinacci.
Sempre sabato, il presidente del Consiglio, in un collegamento telefonico con il convegno del circolo Pdl 'Noi Riformatori' ad Avezzano (AQ), ha parlato della riforma della giustizia definendola "epocale". "La riforma della giustizia la presenteremo la prossima settimana, giovedì in un Consiglio dei ministri straordinario. E' una riforma che sarà epocale".
Berlusconi ha insistito poi sulle intercettazioni. In Parlamento c'è la legge, quella su cui "Fini ci ha impedito di andare avanti", ha attaccato, ma il testo approvato dal Senato ora è alla Camera "e ora dobbiamo mandarla avanti, perfezionarla, e dobbiamo arrivare a garantire a tutti i cittadini che si possa tornare a quella privacy che è doverosa in una democrazia".
Un intervento a tutto campo quello del Cavaliere in cui ha tenuto a sottolineare, tra l'altro, che ora la "maggioranza è più coesa" mentre prima bisognava fare i conti con "i no di Fli", ed ha ribadito che il Pdl secondo i sondaggi è il primo partito con il 30,6%, "quindi andiamo avanti consapevoli di avere grande consenso da parte dei nostri cittadini".
"Non ci saranno elezioni anticipate. Sarebbero un danno per il Paese" anche agli occhi della comunità internazionale e degli operatori finanziari, è tornato a ripetere Berlusconi. "La legislatura va avanti" e si possono realizzare le riforme per cui gli italiani hanno votato: "Sono un fatto contrattuale, un impegno contrattuale".
Quanto alle sue dichiarazioni sull'istruzione, che nei giorni scorsi hanno scatenato un vespaio, "non ho mai attaccato la scuola pubblica" ha detto il premier, rimarcando di aver solo affermato che bisogna aiutare "le famiglie cattoliche, che si trovano con insegnanti che inculcano principi diversi, con un buono scuola" in modo che anche "i meno abbienti" possano rivolgersi, se lo ritengono, alla scuola privata.
Quindi l'attacco alla sinistra, "questa palla al piede", "una sinistra - ha rincarato - che non è diventata socialdemocratica, che è rimasta quella di prima, che si inventa di tutto, adesso anche un mio attacco alle istituzioni, mentre è falso, naturalmente. Sono io che subisco attacchi senza soluzione di continuità da 17 anni dai quali devo difendermi visto che godo tutt'ora del consenso del 51% degli italiani".
L'occasione per un nuovo attacco all'opposizione è stata anche 'Fattore D', la prima conferenza nazionale sul lavoro e l'occupazione femminile organizzata a Roma dal Pdl. "Chi cerca di strumentalizzare politicamente le donne non le difende, ma le mortifica - le parole del premier nel messaggio inviato alla conferenza - La sinistra ancora una volta non esita di fronte a nulla, nell'ultimo disperato tentativo di ottenere con scorciatoie mediatico giudiziarie quello che non riesce ad ottenere nelle urne".
P.S. : Sulla riforma della giustizia è intervenuto successivamente anche il ministro per la Semplificazione, il leghista Roberto Calderoli, per il quale: "Se parliamo di una riforma costituzionale è evidente che nessuna di quelle misure andrà a ricadere sui processi a Berlusconi, il problema della giustizia italiana è garantire processi in tempi certi altrimenti non è giustizia". Calderoli ha poi aggiunto: "Stiamo lavorando sulla proposta che verrà portata al Consiglio dei ministri, su cui stanno lavorando tutte le parti del governo".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Corriere.it]