I Pupi Siciliani diventeranno presto ''Bene Immateriale dell'Umanità''
L'Unesco vuole valorizzare e tutelare quei beni ''immateriali'' rappresentati dalle tradizioni
Non solo monumenti e siti archeologici saranno valorizzati e tutelati dall'Unesco ma, presto, anche ''beni immateriali'' come tradizioni locali, artigianato e prodotti tipici. Sarà fatto con la Lista del Patrimonio Mondiale Unesco per i Beni immateriali, lista che l'Unesco sta definendo e che tra le prime candidature italiane avanzate vede i Pupi Siciliani.
Ad oggi l'Unesco sta ancora lavorando ai criteri da individuare per accettare le candidature dei singoli paesi ma in attesa che vengano espletate dall'Unesco tutte le procedure per stabilire il protocollo finale per la redazione della lista dei beni immateriali, l'Italia si sta attrezzando per aderire a questa iniziativa.
Sono state già presentate svariate candidature da parte delle regioni italiane e che il primo bene immateriale italiano che potrebbe entrare a far parte della nuova Lista Unesco sarà rappresentato dai Pupi siciliani che, ad oggi, hanno ottenuto un riconoscimento informale.
Il criterio che si sta seguendo per prendere in considerazione le candidature è che tali beni immateriali siano ''privi di controversie''. A livello internazionale ci sono una serie di paesi che sulla redazione di questa lista stanno avanzando critiche e perplessità. Il concetto di fondo a cui tali paesi, come ad esempio la Spagna, si ispirano è che la valorizzazione di queste tradizioni potrebbero dare adito ad ulteriori scissioni e secessioni, anche se solo di ordine culturale.
L'Italia si dice convinta dell'esatto opposto, e cioè che valorizzare tali aspetti e tali tradizioni rappresenti un arricchimento non un problema per l'unità italiana. Parlando, infatti, di beni immateriali si parla di eccellenze, di qualcosa di unico, di non clonabile. Ciò che in fondo l'Unesco vuole fare con questa lista è proprio mettere in risalto le unicità.
Ad oggi l'Italia stessa si starebbe impegnando, con un'attività diplomatica, per risolvere tale controversia internazionale.
E sono davvero molte le candidature che le regioni italiane stanno avanzando. Oltre i pupi siciliani, ad esempio, è da citare anche la cultura pastorale sarda, candidatura che si sta vagliando proprio per appurare che sia priva di controversie.