I ragazzi dello Zen alla Camera per un giorno
Una quarantina di ragazzi palermitani sono stati ospiti a Montecitorio
Andrea Barone è la mascotte del gruppo. Ha nove anni ma ne dimostra anche meno. Viene dal quartiere Zen di Palermo e ha vissuto un momento eccezionale: si è seduto accanto al presidente della Camera, Gianfranco Fini, e con lui ha potuto parlare. Ospiti di Montecitorio per un giorno, una quarantina di ragazzi del più malfamato quartiere del capoluogo siciliano hanno potuto dialogare e familiarizzare con il presidente Fini che ha affatto gli onori di casa, mettendo da parte etichette e cerimoniali.
Nella sontuosa sala della biblioteca del Presidente i ragazzi hanno mostrato una normale timidezza nel parlare al microfono, tanto che Fini, confermando ufficialmente l'abbandono delle formalità, ha deciso di metterli definitivamente a loro agio: "Coraggio, al massimo potete dire una minchiata...". Sicuramente non ha usato un linguaggio presidenziale, ma è riuscito a rompere il ghiaccio. E i ragazzi dello Zen hanno cominciato a parlare, a chiedere ad interrogare.
"Ve le fate le canne?", ha chiesto poi a bruciapelo il presidente della Camera. Tra i ragazzi, a quel punto è ritornato il gelo. Un "no" stentato ha tranquillizzato il Presidente. Uno dei pochi ragazzi maggiorenni ha raccontato che insieme ad alcuni amici è stato fermato in automobile dai carabinieri all'uscita dallo Zen: "ci hanno perquisiti ed erano stupiti che non avessimo almeno dell'hashish". E Fini, ironico: "Glielo avete spiegato che l'avevate finito?". Ma poi, ritornato serio, e severo ha detto: "Guardate che chiamo i medici per farvi il test". Nessuno dei ragazzi ha preso sul serio la minaccia, ma tutti hanno ascoltato con attenzione le parole di Fini: "Prima una canna, poi una pasticca... È come suicidarsi giorno per giorno".
Fini ha voluto lasciare ai ragazzi anche un messaggio più strettamente politico: quello di non farsi attirare dalle false sirene del cosiddetto voto di scambio. "Quando sarete più grandi - ha detto il presidente dela Camera - non votate mai chi vi dice datemi il voto e in cambio vi darò qualcosa. La democrazia non è un mercato. Votate sempre per chi vi dà idee, sogni, progetti, prospettive. Non dare retta a chi vi prometta la 'roba' perchè quello è un mercato che avvantaggia solo la mafia, che è un modo di pensare con prepotenza e ti fa sentire un suddito. Il politico che chiede il voto in cambio di qualcosa ha una mentalità mafiosa. Anche per questo - ha concluso Fini - non dovete chiedere mai ai politici, ma conquistare i vostri diritti agendo".
Terminato l'incontro il presidente Fini ha promesso ai ragazzi una sua visita nel loro quartiere, e i ragazzi si sono detti veramente soddisfatti di questo incontro.
[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Corriere.it]