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I Saldi in Sicilia cominciano prima e le polemiche fioccano per quest'ultima porzione di festa

All'anticipo dei Saldi c'è chi dice no e chi proprio non vuol rinunciare

05 gennaio 2006

''L'anticipo dei saldi è un provvedimento che rispetta la normativa regionale del settore''. A dirlo è Francesco Miligi, dirigente del servizio commercio dell'Assessorato regionale alla Cooperazione e Commercio, dopo le polemiche seguite all'annuncio dell'anticipo dei saldi invernali in Sicilia al 6 gennaio, invece che per il 14 come precedentemente deciso. Gli sconti dureranno fino al 12 marzo, e  la Confcommercio, di fronte a questa decisione ha annunciato ricorso al Tar.

''Con molta probabilità - aggiunge Miligi - può essere sorto qualche dubbio in merito all'interpretazione della norma. La legge regionale numero 17 del 2004, infatti, ha modificato una parte del comma 1 dell'articolo 8 della legge 9 del 1996. Ma, per l'appunto ha modificato soltanto una parte del comma 1, lasciando inalterata l'altra parte dell'articolo 8 della legge, e cioè i commi 2 e 3. Il comma 3 consente all'assessore regionale al Commercio di modificare la data d'inizio dei saldi''. ''Per ciò che concerne il rapporto con le organizzazioni di categoria - conclude Miligi - ricordo di aver sentito gli esponenti di tutte le citate organizzazioni. Il mio ufficio ha inviato a tutti il fax e con alcuni di loro mi sono pure intrattenuto al telefono''.

''Facendo ricorso al Tar la Confcommercio va contro i consumatori''. E' quanto sostenuto dal deputato di Forza Italia e componente della Commissione Bilancio all'Ars, Giovanni Mercadante. ''Le famiglie siciliane - continua Mercadante - sono asfissiate da prezzi spesso troppo alti e da condizioni economiche non certo brillanti, volere ulteriormente ritardare la data di inizio dei saldi è una scelta che sinceramente non credo sia condivisibile, né comprensibile''. ''Va invece fatto un plauso all'assessore Lo Monte - aggiunge - che ha giustamente firmato il decreto che anticipa di sette giorni la stagione dei saldi. Un provvedimento arrivato da chi dimostra di conoscere e capire le ragioni dei consumatori''.

''Difenderemo i saldi con tutti i mezzi possibili e ricorreremo al Tar a fianco dell'Assessore Regionale al Commercio Carmelo Lo Monte, per contrastare l'iniziativa legale di Confcommercio''. Così Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons, interviene in merito all'anticipazione dei saldi. ''Ciò che sta avvenendo in Sicilia è assurdo - commenta Tanasi - i saldi sono l'ultima spiaggia per i consumatori massacrati dal carovita, ed è stato giusto anticiparli. Metteremo il nostro pool di legali a disposizione dell'Assessore Lo Monte, per difendere gli interessi dei consumatori della Regione, contro le iniziative delle organizzazioni dei commercianti che con il loro comportamento danneggiano gli stessi esercenti''. [La Sicilia]

Intanto un'ulteriore rettifica al calendario degli sconti è arrivata per la città di Palermo, nella quale i saldi cominceranno sabato 7 gennaio. Durante un tavolo tecnico svoltosi ieri mattina tra l'assessore alle Attività produttive, Eugenio Randi, la Confesercenti e le associazioni dei consumatori, è stato infatti aggiornato il calendario. Gli esercizi commerciali rimarranno aperti al pubblico anche domenica 8 e domenica 15 gennaio, mentre è stata cancellata l'apertura prevista per domenica 22 gennaio. Il 6 gennaio, infine, negozi chiusi per l'ultima festività natalizia.

Qualche consiglio  per i commercianti
Le stagioni dei saldi oltre che essere periodo di agognate occasioni, purtroppo diventano sempre più anche tempi di tremende bufale, per questo da qualche anno sono tante le associazioni in difesa dei consumatori che stilano liste di consigli e decaloghi per gli acquirenti che non vedono l'ora di poter acquistare ad un prezzo inferiore.
Ma ai commercianti non ci pensa nessuno? Come di consueto, Confesercenti ha realizzato un decalogo destinato a commercianti, e acquirenti (il cliente è sacro):

1. Attendere il periodo ufficiale dei saldi;
2. Indicare in modo chiaro e ben leggibile la composizione del prezzo di vendita al pubblico (prezzo originario, percentuale di sconto, prezzo scontato in euro ed eventualmente in lire);
3. Accettare pagamento con assegni, carta di credito e bancomat secondo i termini delle relative convenzioni;
4. In caso di vizi o mancata conformità rispetto alle caratteristiche descritte del bene venduto in occasione dei saldi il commerciante è soggetto alle ordinarie norme in materia di garanzia;
5. In casi diversi dal vizio o dalla mancata conformità la sostituzione del capo è a discrezione del titolare dell'esercizio;
6. Durante i saldi il commerciante può consentire la prova dei capi in vendita per verificare la corrispondenza della taglia;
7. Non esibire sconti generici, specie se riferiti soltanto ad alcuni articoli;
8. Rendere visibile l'interno del negozio;
9. Evidenziare all'esterno le taglie eventualmente disponibili;
10. Usare la massima cortesia.

Tutte regole - ricorda Confesercenti - che il consumatore deve verificare che il commerciante rispetti.

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05 gennaio 2006
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