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I segreti ''biblici'' di Provenzano

Una vera e propria miniera di indizi la vecchia Bibbia di Provenzano, da lui richiesta ma negata dai magistrati

18 aprile 2006

Nei vicoli popolari di Palermo in molti rispondono ai giornalisti dicendo: ''Provenzano mafioso? E chi lo dice? Ma dove è scritto che Provenzano è mafioso? Per me è una brava persona. E' anziano e si dovrebbe rispettare la sua età''.
Per l'ex super latitante invece c'è il carcere duro. Recluso e sorvegliato 24 ore su 24. Solo un ora d'aria, da solo, e poi niente Tv, niente giornali, nessun incontro con il cappellano del carcere di Terni nemmeno per il giorno della Santa Pasqua, e soprattutto niente Bibbia, la sua.
Provenzano voleva la sua vecchia Bibbia, piena di appunti e versetti sottolineati. I magistrati gliela hanno negata, perché il quelle ''sacre'' pagine si possono celare altri, preziosi indizi. Si può pregare anche senza Bibbia, hanno fatto capire al vecchio boss dal palazzo di giustizia, nella solitudine dell'isolamento.

Dopo la brevissima pausa pasquale, il pool della Procura coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone, oggi si riunisce per un primo approfondito esame dei ''pizzini'' sequestrati nel casolare di Corleone e delle altre ''tracce'' recuperate dagli esperti della Scientifica, rimasti al lavoro tutt'intorno al casolare sia a Pasqua che a Pasquetta. Dopo il recupero di due pistole interrate sotto un cumulo di pietre, si scava a caccia di altri nascondigli. E cataloga tutto la Scientifica passandolo ai raggi X.
Cataloga e analizza tutto, anche la vecchia Bibbia richiesta da Provenazano.
Ogni segno, ogni annotazione potrebbe nascondere un dato da decodificare. Proprio come i ''pizzini''. Ed è su questo piano che Michele Prestipino, Marzia Sabella, Nino Di Matteo, Maurizio De Lucia e gli altri pm impegnati nel pool, dopo aver messo in questi anni le mani sul pianeta mafioso-sanitario di Michele Aiello, dopo aver inquisito deputati regionali, uno stuolo di fiancheggiatori e, per favoreggiamento, lo stesso presidente della Regione Totò Cuffaro, pongono l'accento sulla portata delle informazioni che arriva dall'ultimo covo del boss dei boss.

In quel casolare c'è, dice il procuratore Pignatone, ''Una miniera. Nei messaggi scritti e ricevuti da Provenzano c'è una fotografia aggiornata sulle attività del vertice di Cosa nostra: non soltanto di Provenzano, ma di tutti quei capi che con lui erano in rapporti d'affari''. Di qui la convinzione che, al di là di ogni dibattito sulla ''povertà'' ostentata dal Provenzano-contadino, ''il boss era saldamente al potere e in attività, quale punto di equilibrio importantissimo che ha potuto godere di appoggi in ambienti insospettabili, anche dentro le stesse forze di polizia''.
Come dire che la cattura della ''primula rossa'', probabilmente a lungo tutelato da coperture eccellenti, inquieta non solo pezzi della cosiddetta società civile, ma anche apparati istituzionali e uomini in divisa.
Ed è su questo fronte che ci si aspetta il vero terremoto del dopo-Provenzano, mentre potrebbe essere svelata una più vasta rete di relazioni con appaltatori, medici, impiegati di uffici tecnici comunali, burocrati regionali e uomini politici. Una rete che però non ha saputo mantenere fitte le sue maglie, e che alla fine la Giustizia ha smantellato.

E c'è già chi ha pensato di traslare la storia di Bernardo Provenzano in una fiction
Michele Placido potrebbe essere il Bernardo Provenzano della fiction, prodotta dalla Taodue di Valsecchi per Mediaset. Le sei puntate di ''Squadra antimafia, Sulle tracce di Provenzano'', si gireranno da settembre prossimo per arrivare sugli schermi a primavera 2007. Per il ruolo del poliziotto che guida la squadra dei 'cacciatori' era stato fatto il nome di Giorgio Tirabassi. Naturalmente anche per l'ingaggio di Michele Placido si tratta di indiscrezioni che circolano negli ambienti televisivi. D'altronde l'arresto di Bernardo Provenzano è così recente da non lasciare tempo per le certezze. Comunque le sei puntate della fiction promettono di diventare uno dei prossimi eventi televisivi, dato l'enorme interesse che si è creato intorno all'individuazione e alla vita della primula rossa di Cosa nostra.

- ''La Rete di Provenzano. I pizzini come Internet'' di Stefano Bartezzaghi (Repubblica.it)

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18 aprile 2006
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