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I sì e i no dell'Ars

Approvati i ddl per gli enti locali e sugli aiuti alle imprese. Niente soldi ai "comuni virtuosi" né alla Gesip

30 giugno 2011

Ieri l'Assemblea regionale siciliana ha approvato all'unanimità due disegni di legge: la proroga dei termini sugli aiuti alle imprese e all'inserimento al lavoro di soggetti svantaggiati e gli sgravi fiscali per incentivare l'imprenditorialità giovanile e femminile in Sicilia. Il terzo ddl sugli enti locali è stato approvato, invece, con 51 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astenuti.
L'Aula inoltre, ha approvato 3 ordini del giorno: la promulgazione del ddl sulla riforma degli appalti, senza le parti impugnate dal Commissario dello Stato (LEGGI); le iniziative per la costituzione di parte civile dei Comuni siciliani nei processi contro la mafia; la rinegoziazione delle risorse Par-Fas Sicilia 2007-2013.
Altri due ordini del giorno sono stati accettati come raccomandazione: iniziative per l'istituzione del Comune di "Piano Tavola" in provincia di Catania; risorse in favore del Comune di Valderice (TP).
Il presidente di turno, Camillo Oddo, ha rinviato i lavori a martedì 5 luglio alle 16, con all'ordine del giorno il seguito della discussione del ddl in materia di autorizzazioni all'insediamento dell'esercizio cinematografico e la costituzione dell'Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive.

"Sono molto soddisfatto per il via libera del Parlamento regionale alla rimodulazione delle riserve del fondo per le autonomie locali. Con questa procedura si pongono le premesse per il mantenimento di impegni sul territorio che il governo della Regione ha sempre ritenuto prioritari", ha commentato il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. "Da questa piccola manovra tecnica - ha aggiunto - arrivano le risorse per la tutela dei centri storici di Ibla e Noto, ma arrivano anche fondi per gli aeroporti di Comiso e Birgi e i comuni alluvionati nel messinese, con sei milioni di euro stanziati per Scaletta Zanclea e Itala. Con la rimodulazione si assegnano anche le risorse per il centro storico di Agrigento, colpito recentemente da una serie di crolli, per il quale l'amministrazione regionale ha già attivato il tavolo tecnico. In tema di tutela del territorio, la norma che ridisegna l'assegnazione le riserve finanziarie agli enti locali, prevede fondi anche per il Comune di Favara".

Niente soldi per i "comuni virtuosi" - Le modifiche sostanziali apportate in commissione e approdate in Aula, riguardano i finanziamenti ai comuni "virtuosi" nella raccolta dei rifiuti. Scompare quasi del tutto questo fondo, ma spunta il sostegno all’aeroporto di Birgi, danneggiato dalle operazioni di guerra (due milioni) e quello per le saline del Trapanese. Interventi fortemente voluti da Giulia Adamo che, del resto, la scorsa settimana aveva richiesto per prima il ritorno del ddl in commissione. Scendono di mezzo milione i finanziamenti a Scaletta Zanclea (paesino colpito dal violento nubifragio di due anni fa) e per l’aeroporto di Comiso, 250 mila in meno a Ragusa Ibla, 600 mila euro in meno per gli asili nido, e mezzo milione in meno per il trasporto interurbano. I tagli sono stati superiori agli undici milioni, ridistribuiti alla voce "Servizi socio-assistenziali" (4 milioni) e "contributi ai comuni per interventi di sostegno famiglie bisognose". Più di un milione è andato alla Provincia di Enna per collegamento viario con Catania. Tra i subemendamenti votati in aula passa solo quello per la "restituzione" di un debito della Regione all’Atm di Messina, per un ammontare di quasi 2,3 milioni di euro. Ma di subemendamenti simili ne erano stati presentati parecchi. Molti per le città del Siracusano (Ortigia, Noto, Augusta), ma l’Ars non li ha approvati.

Dal canto suo, Titti Bufardeci, capogruppo di Forza del Sud all'Assemblea, ha ribattuto: "Oggi non doveva essere approvata la legge in materia di riserve in favore degli enti locali perché sicuramente occorreva fare delle riflessioni". "Questo disegno di legge è figlio della finanziaria che abbiamo approvato qualche mese fa, finanziaria lacunosa ed incompleta dove non vennero trattati le questioni per la sopravvivenza dei comuni siciliani. In questo momento di crisi - ha continuato Bufardeci - comunque dovevamo darci un criterio per la distribuzione delle somme, perchè non è possibile che si assegnino i fondi per la pressione del singolo parlamentare senza tenere conto di criteri di cornice". "Mi chiedo: la legge su Ortigia che ha di meno della legge su Ibla? Quella su Ortigia che fu un'ottima legge che ha aiutato la rinascita del territorio, dichiarato patrimonio della umanità, purtroppo è ferma alle istanze dei cittadini presentate nel 2000, perchè i pochi fondi ogni anno non bastano. Plaudo alla legge sul centro storico di Noto, altro patrimonio dell'umanità, comunque se noi non assegniamo dei criteri, anche la Conferenza Regione-Autonomia locale funziona male e l'assessore Chinnici è pure limitata nella gestione del proprio fondo rispetto alle necessità che il mondo delle autonomie reclama".
Secondo Lino Leanza (Mpa), "questa legge non può essere quella dei 20-30 comuni rappresentati dai deputati in aula. Catania – ha aggiunto – non ha avuto finanziamenti. Devo chiedere ai colleghi catanesi di chiedere fondi per il nostro splendido centro storico? O ripristiniamo il criterio iniziale o, per quanto mi riguarda, non sarò disponibile a stare in quest’aula in minuto in più".

Bocciato l'emendamento salva-Gesip - L'Ars ha bocciato l'emendamento salva Gesip, e si rivede il baratro per i lavoratori. Delusione da più parti. "Ancora una volta si è consumato un atto isterico e di totale disinteresse nei confronti del comune di Palermo. La politica trasversale di quest'Assemblea ha avuto ancora un volta il sopravvento". Lo hanno affermato i deputati regionali del Pdl, Alberto Campagna e Francesco Scoma. "Abbiamo presentato - ha detto Scoma - un emendamento che assegnava 5 milioni in più di risorse al Comune di Palermo per far fronte alle emergenze economiche relative al pagamento degli stipendi dei dipendenti della Gesip, ed è stato clamorosamente bocciato dall'Ars, che ha preferito invece dirottare le risorse presso altre iniziative, certamente di rilievo ma non urgenti quanto la situazione drammatica di Palermo". "Il governo Lombardo - hanno concluso - non ha perso l'occasione per manifestare il suo disinteresse verso la città capoluogo. Fa anche dispiacere rilevare che il presidente della commissione bilancio Riccardo Savona e l'assessore all'Economia Gaetano Armao sono entrambi due palermitani, che hanno dimostrato, esprimendo parere negativo, di non avere a cuore le sorti della città e dei lavoratori della Gesip".
Il "salva Gesip”, sottoscritto dai partiti della maggioranza è stato "avallato" anche da Davide Faraone (Pd). "Il Comune di Palermo – ha detto Faraone – rischia il dissesto. So bene che si tratta di un Comune mal amministrato, ma se non interveniamo, i danni sarebbero serissimi. Ricordiamoci che entro l’anno bisognerà restituire cinque milioni al governo. E quei soldi non ci sono". Gli ha fatto eco Campagna, che ha invitato direttamente Faraone a "preparare gli emendamenti per difendere la città" e ha esteso l’invito a tutti i colleghi palermitani: "Voi - ha detto Campagna – state a Palermo tre giorni alla settimana. Rendetevi conto che questa città è sull’orlo del dissesto. Presto verrà messa a ferro e fuoco. Presto nessuno di voi potrà circolare tranquillamente".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, LiveSicilia.it, GdS.it]

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30 giugno 2011
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