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I siciliani vi guardano

Continua all'Ars la maratona della Finanziaria che si sarebbe dovuta approvare il 31 dicembre

11 gennaio 2014

Riprende oggi alle 12 la maratona della Finanziaria all'Ars, sospesa a mezzanotte di ieri dopo avere approvato l'articolo 24 della legge di stabilità che riguarda la cessione delle quote azionarie nelle società partecipate regionali.
Sono complessivamente 49 gli articoli della Finanziaria e ne mancano una trentina in tutto ancora prima di arrivare all'approvazione definitiva della manovra. Una corsa contro il tempo: sono a rischio anche gli stipendi dei regionali se la Finanziaria non si approva entro domani.
Nella tarda serata di ieri, prima della chiusura dei lavori, non sono mancate le polemiche, arrivate dalla maggioranza. Ad attaccare il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone è stato Lino Leanza, di Articolo 4, secondo cui il vertice di Sala d'Ercole "ostacola i lavori".
Oggi si riprende, con ogni probabilità, a oltranza fino all'alba di domani. La manovra economica, in teoria, si sarebbe dovuta approvare entro il 31 dicembre.

A scandire la giornata di ieri l’ennesima bagarre in aula e i lavori sospesi più volte per i contrasti su un emendamento del governo che prevede la riforma dei Consorzi di bonifica con la riduzione da 11 a 2.
"La piazza di fronte il Parlamento non è gremita, ma i siciliani ci osservano: sapevamo tutti di trovarci in una situazione di emergenza, ritardare l'approvazione della manovra significa ritardare il pagamento di stipendi e forniture". Il presidente Ardizzone, dopo l'ennesima bagarre ha strigliato così i deputati regionali.
Avviando una tempistica inusuale, governo e Parlamento hanno deciso di incardinare bilancio e legge di stabilità prima del 31 dicembre lasciando aperta la sessione dei lavori parlamentari. Di fatto, l'approvazione della manovra nei primi giorni di gennaio non provoca conseguenze, ma superare la soglia del 10 gennaio può determinare un ritardo preoccupante, anche dal punto di vista istituzionale. "Il bilancio è arrivato in ritardo per questioni oggettive - ha aggiunto Ardizzone in aula -, avevamo assunto l'impegno di approvare la manovra nel tempo più breve possibile anche in relazione alla proroga dei precari: adesso serve responsabilità".

La riduzione dei Consorzi di bonifica è poi arrivata con un blitz a sorpresa del governo Crocetta, appoggiato dai Cinque Stelle. La riforma comporterà la soppressione di decine di posti di sottogoverno. La norma, contenuta nella legge di stabilità, è stata contestata da pezzi dell'opposizione, soprattutto del Mpa-Pds. "E' un grande successo, da vent'anni si parlava di questa riforma", ha detto il governatore.
L'Ars, inoltre, nel corso di una animata seduta, ha discusso e approvato con i relativi emendamenti gli articoli 1, 2, 5, 7, 8, 9, 10, 11, 12 e accantonato gli articoli 3, 4, 6 della Legge di stabilità regionale. "Con le opposizioni si è aperto un confronto come avevo auspicato, e l'aspetto importante è che non abbiamo fatto inciuci", ha spiegato Crocetta.

E la corsa contro il tempo continua...

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11 gennaio 2014
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